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Un analista: sensibile calo di vendite Mac per il trimestre di giugno

Vendite Mac tra il 10 e il 16% più basse di quelle dello scorso anno. Ecco la stima elaborata da Gene Munster, analista di Piper Jaffray, sulla base dei primi dati raccolti da NPD, per il trimestre in corso.

Munster rileva che nel corso di aprile, il primo mese del quarto fiscale che si concluderà  a fine giugno, il numero di Mac venduti sul mercato americano è stato dell’€™1,8% inferiore a quello dello stesso periodo dello scorso anno. ‘€œSe il trend si confermerà  anche per maggio e giugno – dice Munster – i Mac venduti saranno tra 2,1 e 2,3 milioni, tra l’€™8% e il il 16% in meno dello scorso anno quando erano stati 2,49 milioni’€. Munster pensa che ci sia anche un calo tra il 5 e il 14% per iPod; i lettori venduti dovrebbero essere tra 9,5 e i 10,5 milioni contro 11 milioni del trimestre. Il calo di vendite Mac sarebbe non solo il secondo trimestre su trimestre dal 2003, ma anche il più evidente.

Al di là  dell’€™affidabilità  dell’€™analista, il cui passato non è del tutto senza macchia in materia di previsioni sul bilancio Apple, e del fatto che si tratta di una semplice proiezione elaborata solo su un mese, va preso nota per inquadrare la stima con maggior precisione, che essa si basa unicamente sul mercato americano (su cui NPD opera) e pare dare per scontato come la flessione sia generale ed identica anche per Europa ed Oriente. Questo non è stato sempre vero. Ad esempio nel trimestre precedente mentre gli Usa calavano dell’€™8% in unità  e crescevano dell’€™8% in fatturato, l’€™Europa aumentava del +5% in unità  vendute e ben il +18% in fatturato. Visto che l’€™Europa pesa circa per il 26% delle vendite, i movimenti al rialzo (o anche al ribasso) del Vecchio Continente non valutati da Munster, possono sposare di molto i termini della questione.

Per altro si deve notare come le previsioni di fatturato di Apple per il trimestre di giugno, non collimano con il quadro negativo dipinto da Munster e impongono ulteriore cautela nel dare per scontato un calo delle vendite di Mac specie delle proporzioni contenute nel rapporto dell’€™analista di Piper Jaffray.

Le stime ufficiali fornite durante l’€™ultimo trimestre e valide per il presente, parlano di un fatturato tra il 7,7 e 7,9 miliardi di dollari. Come dire, pessimisticamente tra il 4% e il 7% più dello scorso anno. Ma visto che Apple batte sistematicamente le proprie previsioni, costantemente elaborate al ribasso, non è difficile ipotizzare una crescita di fatturato intorno al 10% rispetto al 2008.

Per fissare un simile aumento anno su anno non dovrebbe bastare l’€™incremento di rilevanza di iPhone nel trimestre di giugno 2009 rispetto al 2008. Se, infatti, è certamente vero che il telefono avrà  un peso superiore a quello che ha avuto nel corso del passato anno, ci sembra difficile ipotizzare che il telefono possa essere, da solo, in grado di frenare un calo di unità  oltre il 15%. Si deve considerare infatti che iPhone è alla fine della sua vita operativa e molto probabilmente nel corso del mese di giugno potrebbe accusare un pesante contraccolpo, trimestre su trimestre, dalle attese per il nuovo modello.

Come Apple, dunque, potrebbe limitare i danni? Facendo uso, come accennato, del mercato estero dove la crisi è meno forte che negli Usa oppure lanciando qualche aggiornamento dell’hardware attuale. Ad esempio diverse fonti ritengono non del tutto improbabile per giugno un leggero refresh, con processore più veloci, della gamma dei portatili. Ipotesi quest’ultima non contemplata dall’analista, stranamente si direbbe vista la puntuale attenzione storicamente posta da Munster per i “rumors”.

Che le stime di Munster siano considerate, in ogni caso poco preoccupanti, lo dice un giudice piuttosto autorevole: Wall Street. Nel corso della giornata di oggi AAPL ha fatto segnare una crescita del +3,46%, superiore all’€™aumento fatto segnare dal Nasdaq (+3,11%)

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