C’era una volta un PowerBook nero, dalle forme sinuose e sexy, il cui fascino ancora adesso frena i suoi possessori a sostituirlo con uno dei portatili delle generazioni successive. Uno stile così forte e personale da aver ispirato tutta un’evoluzione di macchine a partire dal capostipite WallStreet del 1998 fino al resistentissimo Pismo del 2000, passando per una serie intermedia: Lombard.
Inizialmente bistrattato dalle aziende produttrici di schede di accelerazione, per problemi legati alla RAM insieme alla particolare architettura della macchina, ora anche l’ultimo portatile Apple a disporre di una interfaccia SCSI integrata può ritornare a nuova vita.
Daystar propone al mercato la sua XLR8 MAChSPEED G4 Lombard, ovvero un trapianto del processore G4 7410500LE, una speciale versione a basso consumo da 433 MHz di clock ulteriormente spingibile a 450; sulla sofisticata scheda, accoppiato al processore, vi è montata anche una generosa Backside Cache di 1 MB, con clock di 250 MHz, ma variabile a piacimento nell’intervallo 200 MHz – 275 MHz. Il frutto del bagaglio tecnologico di XLR8 e Daystar, si occupa anche di migliorare la gestione dell’alimentazione, aumentando perfino la durata della batteria ed è capace di smaltire meglio il calore prodotto, facendo intervenire la ventolina in misura inferiore.
La scheda sebbene già disponibile da maggio 2004, non prevedeva la possibilità di effettuare l’operazione direttamente a casa propria, senza doversi accollare il rischio di dover spedire negli USA il proprio portatile. Una novità alternativa.
Se non si fosse capaci o certi delle operazioni da compiere, Daystar offre un “pacchetto” con spese differenziate a seconda dell’urgenza di riottenere la propria macchina, secondo la formula “week-ender pricing”: spedizione nel weekend e collaudo per 12 ore, in modo da poter ricevere il portatile il lunedì successivo ed essere immediatamente produttivi.
Direttamente dal CEO di Daystar, Gary Daley, ci giunge assicurazione dell’eccellente funzionamento del portatile così modificato con Mac OS X 10.4. L’unica accortezza è quella di utilizzare XpostFacto, apposita utility per l’installazione, che rende riconoscibili i sistemi pre-Firewire a Tiger.
In effetti, sul sito web del produttore, non viene posto particolarmente l’accento sull’incremento velocistico del computer quanto sulla possibilità di utilizzare Mac OS X, ed avvantaggiarsi di Altivec per tutte quelle applicazioni che ne facciano uso.
Al contrario, tra i motivi che potrebbero frenare dal procedere all’acquisto (piuttosto che le prestazioni non da record) una controindicazione visibile, potrebbe essere quella di rimaner tagliati fuori dai moderni effetti grafici di Quartz Extreme, data la vetustà della scheda video integrata.
Costi: la società offre un rimborso di 55 dollari se viene restituito a loro il “vecchio” G4, e ne chiede $300 per l’acquisto della scheda di upgrade (spese di spedizione escluse), ma comprendendo anche il supporto telefonico completamente gratuito.
Analogamente alle considerazioni già esposte in casi simili, tale operazione di ringiovanimento, assume un certo interesse se si avesse l’intenzione di salvaguardare ancora per qualche tempo gli eventuali (costosi) investimenti in Expansion Bay di varia natura; un secondo motivo potrebbe riguardare tutti quei contesti in cui l’acquisto di nuove macchine è problematico. Basti pensare ad una struttura pubblica nella quale i computer sono inventariati e prima di dismetterli soffrono di tutta una serie di lungaggini e pastoie burocratiche. Potrebbe aver senso prolungarne la vita operativa con un aggiornamento di questo tipo.
