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Vedo, prevedo e stravedo (2)

IMAC LCD: 50%
L’iMac LCD è il fantasma che tutti evocano e che tutti sperano di vedere apparire sul palco dell’Expo. Tutti, infatti, si rendono conto che ben difficilmente Apple potrà  ancora a lungo appoggiare al glorioso ma vetusto iMac le sorti del suo mercato consumer, nello stesso tempoo quasi tutti credono che ben difficilmente Apple potrà  essere pronta nei prossimi giorni ad immetterlo sul mercato. Si tratta di un prodotto complesso e ancora troppo costoso, anche se i tempi perchè possa diventare proponibile nella fascia di mercato dell’all in one di Apple non paiono lontanissimi. Per questo, pur credendo che solo un miracolo (come scriviamo altrove) potrebbe lanciare la macchina nelle prossime ore stabiliamo in 50% la possibilità  del debutto. Crediamo che sia infatti probabilissimo che Cupertino stia sviluppando la macchina, probabilissimo che essa non sia pronta ma anche non completamente folle pensare che possa essere proposta in anteprima sul palco. Potrebbe trattarsi di un semplice annuncio con una data per l’inizio della sua vendita, fissata magari tra un paio di mesi.
NUOVO MONITOR: 55%
Secondo alcune fonti l’Expo potrebbe portare in dono agli utenti professionali il monitor 20′ LCD. Uno schermo adeguato al mondo della grafica professionale ma con schermo a cristalli liquidi è quello che manca nella gamma di Cupertino. Certo si tratterebbe di renderlo compatibile (e concorrenziale nel prezzo) con il 16:9 Cinema Display, ma questo non appare un problema di grande portata anche perchè si tratta di due prodotti destinati a mercati diversi.
NUOVI G4: 80%
Tutti parlano dei nuovi iMac, ma quasi tutti si dimenticano che Apple ha urgente bisogno di rinnovare anche la gamma professionale. Gli attuali PowerPc sono in commercio da oltre sei mesi e un upgrade del processore è una necessità  imposta oltre che dalla concorrenza che continua a correre anche dalle vendite che continuano a calare. A quale livello sarà  condotto l’upgrading è difficile da dire. Motorola possiede la chiave per stabilire quali saranno i processori, ma ci pare ragionevole pensare che il 733 possa divenire l’entry level e che possa comparire una versione 866. Non escludiamo neppure che una versione 933 (o magari perfino da 1 GHz) possa arrivare più avanti. Ovviamente ci sono molte possibilità  che il biprocessore sia dominante (da 733 o da 833 MHz) e che le schede di accelerazione video possano essere le ormai diffuse GeForce 3 (magari in opzione con le Radeon 200 di nuova generazione). Non pensiamo invece proponibile una nuova versione della scheda madre per introdurre le DDR SDRAM che arriveranno solo più avanti, a nostro giudizio, quando saranno sul mercato PowerPC con FireWire da 800 Mbps e nuova architettura.
MACOS 9.2: 85%
Un aggiornamento del sistema operativo Classic è molto probabile, se non certo. La versione 9.2 è praticamente pronta da qualche settimana. Resta da vedere se verrà  rilasciata pubblicamente e sarà  quindi scaricabile da tutti o se sarà  utilizzata solo dalle nuove macchine.
NUOVI IMAC CRT: 90%
Il rinnovo degli iMac è sicuro. Si tratta del prodotto più debole dell’intera offerta Apple (anche se i dati dicono che i G4 sono il prodotto che ha accusato il calo più forte rispetto al trimestre precedente) e per questo bisognosi di un rinnovo. Personalmente crediamo che a breve termine l’ipotesi più accreditata resta quella di uno speed bump e di un modesto restyling dell’attuale versione contestualmente alla semplificazione della gamma. Meno colori (forse uno o due al massimo) e meno assortimento per ridurre i costi. Si potrebbe ipotizzare un entry level a 600 MHz e 128 MB di Ram e una versione a 700 MHz con 256 MB. Se su tutte e due le macchine facesse la sua comparsa la scheda GeForce MX si tratterebbe, in fondo, di prodotti di tutto rispetto più che adeguati a tenere le posizioni in vista di un rinnovo radicale della gamma.
UN’ULTIMA COSA: ?%
Jobs spesso chiude i suoi keynote con il botto, ovvero con un annuncio a sorpresa. Fu così con l’iBook due anni fa, con il Cubo lo scorso anno e speriamo. Preferiamo non sbilanciarci sulla possibilità  che questo accada (di qui il punto interrogativo accanto al segno “%”), ma buona parte dell’andamento del titolo di Apple e della fiducia dei consumatori dipende proprio dalla possibilità  che ci sia, o meno, una sorpresa finale. Per questo speriamo davvero che Jobs mentre tutti si preparano ad alzarsi dica “Uh… Just one more thing” e che magari sul palco compaia da qualche botola quel prodotto rivoluzionario che tutti attendono.

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