Il distributore Catena si occupa in Giappone di Apple dal settembre 1987 ma solo in questo week end è salito alle cronache mondiali.
Circa 20.000 “attenti ma furbacchioni” hanno ordinato degli eMac, distribuiti da Catena, per un valore totale di 100 milioni di computer del nuovo modello appena aggiornato da Apple.
In effetti il modello non era estremamente allettante solo per il recente potenziamento tecnologico ma soprattutto per il prezzo mostrato sul sito in questione: 2.787 yen, ovvero circa 21,43 euro, l’uno.
Chi non avrebbe comperato un eMac per un costo inferiore a quello di un nuovo pacchetto di 5 DVD-R di Apple (quelli che curiosamente ora Apple Italia vende su AppleStore in versione 8x oltre che 4x, pur suggerendo di utilizzare i DVD-R 2x a chi masterizza con drive 2x… peccato che Apple abbia smesso di produrli)?
Infatti proprio a questo prodotto si riferiva il prezzo erroneamente pubblicato su un sito e-commerce gestito da Yahoo! Japan per uno scambio di codice-prodotto tra un eMac (che costa 94.290 yen per il modello Combo) e i DVD-R di Apple.
Catena ha confermato di aver posto rimedio in tempi ragionevoli all’errore (primo warning alle 14,15 di mercoledì 21 aprile, richiesta di correzione del sito alle 2,00 di giovedì 22 aprile e nuovo prezzo online alle 11,00 dello stesso giorno) ma il danno era ormai fatto, Catena ha altresì confermato che non procederà alla soddisfazione di questi ordini per soli 2.787 yen ad eMac.
L’avvocato Kenta Tsujimaki della Nagoya Bar Association sostiene che: “se non è mai arrivata la conferma email dell’ordine al cliente, il contratto non può dirsi concluso e ufficializzato”, ma il problema è che Yahoo! ha effettivamente spedito le email di conferma dell’ordine; Yahoo! scarica su Catena tutta la responsabilità per aver fornito (senza controllare adeguatamente) un prezzo sbagliato.
Lo scorso autunno la Marubeni dovette esaudire gli ordini di 1.500 PC indicati sul suo sito, erroneamente, con un prezzo scontato del 90% (19.800 yen invece di 198.000 yen)
C’è chi ha calcolato che con un ordinativo di 100 milioni di computer Apple sarebbe balzata immediatamente al 90% del mercato dei PC in Giappone per tutto il 2004.