Chi crede nella tesi dell’effetto iPod sulle vendite dei computer di Apple avrà una conferma leggendo il Wall Street Journal.
La versione on line dell’autorevole giornale finanziario della scorsa settimana riporta nella rubrica “Real Time Exchange” che pubblica le opinioni dei lettori, una lunga serie di lettere di lettori che hanno deciso di raccontare la loro storia di convertiti (una volta, in una vecchia campagna pubblicitaria, si sarebbe detto “Switchers”) ai computer della Mela. Le motivazioni sono le più disparate. Al primo posto si può collocare il fascino e l’interesse suscitato da iPod, ma ci sono anche molti lettori che passano al Mac per le preoccupazioni determinate dai bug di Windows e per l’invasione di spyware. Non manca neppure, come al solito, chi è stufo di provare e riprovare a far funzionare periferiche che non vogliono sapere di comunicare con il computer. Qualcuno pensa perfino ad uno “Switch incrociato”, abbandonando la piattaforma PocketPC per il Palm OS “perché funziona meglio con il Mac”.
Nella parte finale della rubrica, per rispettare la “par condicio” appaiono anche i pareri di alcuni utenti che non pensano affatto di passare al Mac e che accusano Apple di operare, con la chiusura del cerchio obbligando a comprare musica per iPod solo da iTunes Music Store, allo stesso modo in cui anni fa obbligò gli utenti del Mac OS a comprare solo hardware Apple. Altri evidenziano i limiti di iPod, altri ancora i limiti della piattaforma che manca di scelta in fatto di software e hardware.
L’edizione on line del Wall Street Journal è a pagamento ma il testo delle lettere può essere letto su un forum dedicato al titolo AAPL di Ragingbull.
Grazie della segnalazione a Danilo Gianoni.
