I costi alti, una tecnologia forse non matura e le prospettive economiche mutate hanno portato molte telecom in giro per il mondo a rivedere i propri piani sulla telefonia di terza generazione, ovvero 3G e hanno immediatamente trovato uno sbocco distensivo in Wi-Fi.
Ma c’è un caso, per ora il primo, che si fa notare per il controesodo: da Wi-Fi a 3G, si tratta della M1 – MobileOne di Singapore.
Non esiste una comunicazione ufficiale della società ma il sito britannico The Register ci informa che le mosse del CEO della M1 – MobileOne, Neil Montefiore, sono ormai determinate: si abbandona il business di IEEE 802.11b per riversare tutte le risorse societarie (circa 150 milioni di dollari) nei sistemi di telefonia avanzata 3G.
Da tempo l’operatore aveva “acceso” una sessantina di punti d’accesso Wi-Fi, pianificando di attivarne poi un totale di 150 nella piccola Singapore ma il ritorno economico non è stato sufficientemente interessante, questa la ragione principale citata dal suo presidente, di chiare origini italiane: “i laptop e i PDA rappresentano solo il 3-4% del mercato, tutti gli altri hanno i telefoni, e i viaggiatori incalliti non sono molto fedeli ai servizi locali, lo abbiamo capito in ritardo ma lo abbiamo capito”.