Sorpresa: Zune non supporta le canzoni protette con lo standard Windows Media Audio. La conferma dell’apparente contraddizione di un lettore prodotto da Microsoft non compatibile con il Drm per eccellenza di Microft, giunge da diverse fonti. La principale è il comunicato stampa di presentazione del lettore nel quale non si parla in alcun modo di media protetti. Una seconda conferma arriva dal blog di Cesar Mendez , responsabile del marketing di Zune, e una intervista di J Allard, principale riferimento dell’intero progetto, alla rivista on line Engadget.
Le ragioni di una simile scelta non sono chiare. L’ipotesi più attendibile è che Microsoft adotterà un nuovo Drm, variante di quello usato da Windows Media Audio e ciò per due ragioni: la prima è abilitare il file sharing via Wifi (non supportato da Janus, il Drm di Wma), la seconda, forse ancora più importante, potrebbe essere la volontà di creare un nuovo ecosistema, simile a quello che Apple ha costruito con iPod. In pratica Microsoft con il nuovo Drm proprietario obbligherebbe i suoi clienti a comprare musica solo dal suo negozio, come chi compra musica per iPod può farlo solo da iTunes Store.
Al momento Microsoft preferisce non essere specifica in materia di Drm; al contrario si limita a dire che esistono moltissimi contenuti e che Zune è compatibile con la maggior parte di essi. J Allard cita addirittura i contenuti rippati con iTunes (Zune legge AAC) e, per quanto riguarda i filmati, in un eccesso di entusiasmo, arriva addirittura a menzionare i software, non del tutto legale, per la protezione della codifica con cui sono codificati i DVD come una buon sistema per creare contenuti per Zune.
Quello che pare piuttosto sicuro è che se Zune sarà un successo gli ultimi ad esserne felici saranno i negozi che hanno abbracciato il programma PlayForSure. Questi punti vendita su Internet non potranno vendere una sola canzone ai possessori di Zune, inevitabilmente perderanno vendite e saranno nell’incertezza su future implementazioni del Drm. Microsoft, infatti, potrebbe, altrettanto inevitabilmente, spendere più energie per rafforzare il suo ecosistema invece che quello di realtà come Napster, Yahoo e Real. Anche chi ha acquistato un lettore di Creative o di SanDisk potrebbe pagare un prezzo. Le canzoni acquistate dai negozi on line non funzioneranno su Zune e se si vorrà comprare il player di Microsoft si dovrà ricomprare la musica oppure, anche questa non è una idea del tutto da scartare, usare uno dei tanti vituperati sistemi di eliminazione dei diritti digitali cui Microsoft ha dato la caccia fino a ieri.