Blackout Cloudflare, numerosi siti web e servizi inaccessibili

Un problema su Cloudflare, reverse proxy server per siti web, sta rendendo impossibile accedere a numerosi siti in tutto il mondo. Cercando di aprire vari siti e piattaforme, appaiono errori di caricamento, pagine bianche e rallentamenti massicci. Per il momento, l’origine esatta del problema rimane ignota.

Alle 12:48, l’azienda ha riferito di indagini in corso per il “degrado dei suoi servizi”, spiegando che alcune funzionalità potrebbero essere influenzate in modo intermittente, assicurando di essere “concentrata sul ripristino del servizio”. Alle 13:21 ha riferito di un parziale ritorno alla normalità, avvertendo che era nel frattempo possibile “osservare un tasso di errore superiore al normale”.

Cloudflare ha ormai un ruolo centrale nell’infrastruttura del web moderno: i suoi servizi sono sfruttati da milioni di siti come protezione contro attacchi DDoS, per ottimizzazione del traffico di rete e velocizzare gli accessi con funzionalità di cache. Quando un big così grande incappa in qualche problema, gli effetti si fanno sentire su scala mondiale e una parte del web diventa semplicemente inaccessibile.

Cloudflare cengtrale nel web moderno

Nel momento in cui scriviamo l’interruzione riguarda una vasta gamma di siti e servizi: X, Discord, GitHu, Shopify, OpenAI, ChatGPT, Slack, Feedly, ma anche diversi siti di notizie, forum e piattaforme di streaming, tutti dipendenti dall’infrastruttura Cloudflare.

Ironia della sorte, anche Downdetector – lo strumento solitamente utilizzato per tracciare in tempo reale i “guasti” online – nel momneto in cui scriv iamo è anch’esso non funzionante, ulteriore segnale dell’entità del problema.

L’avvenimento odierno ricorda quanto avvenuto nelle settimane passate con i malfunzionamenti delle infrastrutture cloud di AWS e Azure.

Aggiornamento (18 novembre 2025, 14:48)

Continuamo i problemi, ma vari servizi prima non funzionanti ora sembrano operativi. La dashboard ufficiale di Cloudflare non ha pubblicato aggiornamenti, ma molti dei siti prima irraggiungibili ora sembrano accessibili.