Dropbox ha annunciato nuovi prodotti per gli utenti desktop e mobile, inclusa l’applicazione Mailbox per OS X e una nuova app di condivisione foto e video denominata Carousel.
Carousel (compatibile sia con iOS che Android) permette di combinare foto memorizzate sull’account Dropbox con quelle sulla memoria del dispositivo ed eseguire il backup automatico man mano che se ne scattano altre. L’app può dividere i ricordi per eventi, permettendo di scorrere avanti e indietro nel tempo le immagini. Rispetto ad altre app, Carousel non ha limitazioni in termini di spazio del dispositivo; più o o come come accade per iCloud che non di fatto non ha limiti di “peso” ma di tempo e quantità di condivisioni su base oraria. I Carousel on mancano ovviamente funzioni di condivisione. L’app dovrebbe arrivare a breve su App Store e Play Store
Mailbox per OS X è la versione desktop di un’app per la gestione della posta semplice e minimalista che ha avuto molto successo su iOS (Dropbox aveva acquisto la società che sviluppava il software un anno addietro) Tra le funzionalità che dovremmo vedere il supporto a gesture con swipe. Al momento è possibile iscriversi a una mailing list per essere avvisati non appena sarà disponibile la prima beta.
Altra novità di Dropbox è la possibilità di collegare gli account personali con quelli aziendali sui propri dispositivi, semplificando il lavoro di gestione degli amministratori in ambienti business. Per questi ultimi la società ha presentato anche Project Harmony , beta di tool con funzioni collaborative per Word, Excel e Powerpoint che permettono ad esempio di vedere chi sta lavorando su un documento, chattare con altri editor e mantenere copie sincronizzate dei file.
Nel corso di un evento dedicato per la stampa, la società ha annunciato di avere ora 275 milioni di clienti. Ricordiamo che nel 2009 l’allora CEO di Apple Steve Jobs cercò di comprare Dropbox facendo una offerta a otto zeri. Drew Houston spiegò a Jobs che non volevano vendere ma creare un’azienda grande e solida. Jobs sorrise e replicò sostenendo che Dropbox non era un prodotto ma semplicemente una funzionalità.
