«Questa non è la Apple che abbiamo fondato, non è la società che ha fatto evolvere il mondo». Non è ciò che avrebbe potuto pensare il compianto Steve Jobs, bensì ciò che ha raccontato ai microfoni il Woz, alias Steve Wozniak, storico amico di Jobs leggendario confondatore della Mela, commentando l’Apple del nuovo corso durante una intervista concessa all’Automate/Promat Show di Chicago.
Se per il co-fondatore di Apple il nuovo smartwatch è “un piccolo capolavoro”, lo è sicuramente per la moderna tecnologia integrata e per il livello di ingegnerizzazione del dispositivo, non per il fatto che viene venduto anche nella costosa versione in oro da 17.000 dollari. In fondo lo aveva già spiegato, qualche giorno fa: lo acquisterà senza ombra di dubbio, ma nella più semplice versione Sport, la più economica in assoluto, che di fatto differisce da quella circa trenta volte più costosa soltanto nei materiali di cassa e cinturino, e non nelle funzioni, ovvero l’unica cosa che ad un ingegnere – quale lui è – interessa.
L’intervista si è conclusa con una piccola critica travestita da complimento: «In Apple sono state fatte molte cose buone anche dopo la morte di Steve Jobs: basti pensare agli iPhone con display più grandi, alle donazioni ed all’impegno della società verso l’accettazione delle diversità nel mondo. Tuttavia, questo non vuol dire che tutto quello che potrei dire su Tim Cook è positivo».
