Diversamente da quanto si poteva pensare, il controverso caso delle stock options retrodate a Cupertino non si è ancora chiuso: la autorità americane facenti capo alla SEC (l’equivalente USA della nostra CONSOB) hanno oggi emanato un mandato di comparizione per Steve Jobs, invitandolo a testimoniare sulle accuse rivolte a Nancy Heinen, ex responsabile degli affari legali di Apple.
Come già abbiamo ricordato in passato, la stessa Heinen e Fred Anderson, ex chief financial officier di Apple, sono stati accusati dalla SEC di aver retrodatato al 2001 circa 20 milioni di stock options, distribuite poi fra Jobs e altri dirigenti della Mela.
Lo scorso aprile Anderson dichiarò che tali irregolarità finanziarie si erano svolte con l’approvazione di Jobs; tuttavia la SEC decise di non prendere provvedimenti nei confronti di Anderson dopo la decisione di quest’ultimo di pagare una somma di risarcimento di 3,5 milioni di dollari, senza comunque dichiarasi in alcun modo colpevole.
Diversa invece la posizione di Heinen, ancora sotto accusa, che ha sempre inteso sostenere la sua innocenza grazie alla documentazione di riferimento che, a dire dei suoi avvocati, dimostrerebbero che le decisioni nella retrodatazione delle stock options sono state prese da un consiglio di amministrazione a conoscenza dei fatti.
La vicenda quindi non è conclusa viste le accuse ancora pendenti nei confronti di Nancy Heinen; finora l’ex responsabile degli affari legali di Apple non ha mai fatto esplicite accuse nei confronti di Steve Jobs ed è probabile che la prossima testimonianza dell’iCeo della Mela possa risultare cruciale nei futuri sviluppi del caso.
Grazie della segnalazione ad Andrea Silvestri