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App Store e Google Play stanno per uccidere le console portatili

Il mondo delle mini console è destinato all’estinzione, soppresso dal processo evolutivo dei dispositivi smart? Probabilmente una affermazione di questo tipo avrebbe qualche valida ragioni di essere contestata, ma non sembra però esserci alcun dubbio che almeno sotto un profilo, quello del fatturato, smartphone e tablet sono già oggi vincenti rispetto al classico ecosistema dei dispositivi dedicati.

La dimostrazione è in una indagine di IDC, dalla quale si apprende come il numero dei download ma anche del fatturato favorisca in maniera massiccia i giochi per gli OS despecializzati. Nei primi tre mesi  dell’anno la spesa per giochi su iOS ha superato quella delle console portatili  e anche Google Play, benchè distante da App Store in termini di fatturato, cresce mentre le console da gioco perdono terreno. Lo studio dimostra che sono i giocatori casual, ovvero quelli che hanno costituito l’ossatura dell’utenza delle console portatili, ad avere causato un vero e proprio esodo dei profitti. Questa categoria di utenti non compra un dispositivo dedicato quando ne ha uno universale, come un iPhone, un Galaxy o un iPad, per giocare. Il risultato è che i giochi sono di gran lunga la categoria più gettonata sugli store di Apple e di Google (40% dei download) e rappresentano la maggior parte della spesa (70% su App Store e 80% su Google Play).

Di fronte a tutto questo Sony e Nintendo provano ad allettare gli sviluppatori offrendo strumenti di programmazione in forma gratuita (un settore dove in precedenza raccoglievano significativi profitti) e abbattono il costo delle console, ma questo non pare essere sufficiente ad invertire il trend. Centinaia di sviluppatori indipendenti, una delle miniere degli store di Apple e Google, non hanno alcuna intenzione di andare su console portatili come la Sony Vita o la Wii U, mentre alcuni grandi sviluppatori, il nerbo delle console, se ne vanno.

Chi sta peggio pare essere Nintendo, penalizzata per essersi tenuta lontano, al contrario di Sony, dal mercato degli smartphone come dimostrano i dati di vendita di Wii U che stanno spingendo l’azienda a rivedere le strategie. Ed è proprio sulla piattaforma della casa di Kyoto che si addensano le nubi più fosche quando si tratta di supporto degli sviluppatori. Attualmente Electronic Arts che pur con tutte le sue difficoltà resta un gigante dominante nel mondo dell’universo ludico, non sembra avere alcun piano di portare i suoi titoli maggiori su Wii U. Electronics Arts aveva provato a rilasciare alcuni titoli per Wii U lo scorso anno, senza avere successo. Al celebre sito Kotaku, Jeff Brown, portavoce della software house ha dichiarato che la società non ha in sviluppo nessun gioco per le console Nintendo, lasciando presagire la strategia a riguardo: nessun interesse verso il prodotto.

il perchè l’ha rivelato in un tweet Bob Summerwill, uno sviluppatore di Electronic Arts Sports che ha definito la console portatile di Nintendo, senza mezzi termini, “una schifezza, meno potente della Xbox 360” la Wii U e l’intera Nintendo come “un morto che cammina”. Anche se il tweet è poi stato eliminato, Summerwill aveva anche trovato modo di argomentare, sostenendo in alcune repliche che nessun editore di terze parti riesce a fare soldi con le piattaforme da gioco giapponesi. Il suo consiglio per Nintendo è di fare come Sega che alla fine degli anni ’90 decise di uscire definitivamente dal mercato delle console, per concentrarsi esclusivamente sulla produzione di software e videogame.

 

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