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Apple in Grand Central a New York, riemerge l’ipotesi

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Tornano a riaffacciarsi le speranze per un negozio nell’atrio della stazione Grand Central, a New York. A riproporre la voce su un punto vendita di Cupertino, il quinto di Manhattan, nell’iconico e frequentatissimo salone che si trova proprio al centro della città, è l’autorevole Wall Street Journal.

Il periodico finanziario fa cenno a colloqui già avviati con Apple cui sarebbe stato chiesto di fare un’offerta sullo spazio di Palmer’s Métrazur, un ristorante che occupa una delle due balconate al primo piano della stazione. I locali sono gli stessi che già in febbraio, quando era emersa per la prima volta la voce su un negozio Apple a Grand Central, erano stati indicati come la possibile “location” dello store. Allora non c’era stata alcuna conferma da parte del ristorante e successivamente uno dei responsabili della MTA, la Metropolitan Transportation Authority, l’ente che gestisce i trasporti pubblici a New York aveva smentito con l’inusuale mezzo di un messaggio su Twitter l’arrivo di Apple in Grand Central.

In questa occasione non solo la fonte, il WSJ, è molto più autorevole di un messaggio su Twitter, ma lo stesso chef Charlie Palmer conferma l’abbandono dei locali a partire dal primo luglio e questo nonostante il suo contratto scadesse nel 2019. «Gli affari stavano andando abbastanza bene – spiega Palmer al WSJ – ma ci hanno fatto un’offerta che è difficile rifiutare. Chiunque sia la società che prenderà il nostro posto è difficile competere con loro».

Il fatto che Palmer non sappia o dimostri di non sapere chi sia la realtà che occuperà i locali del suo ristorante non deve stupire. La gestione degli affitti è della MTA, ente che ogni anno deve fare fronte a spese pensantissime per il suo budget e che ha nelle sue proprietà immobiliari una rilevantissima fonte di reddito; la Grand Central con i suoi 700mila visitatori al giorno rappresenta uno dei patrimoni più preziosi e i locali di Palmer’s Métrazur un punto da valorizzare. L’affitto che arriva dal ristorante rende infatti appena 400.000$ annui, cifra modestissima rispetto ai costi attuali di un affitto a Grande Central (oggi per circa 70 metri quadri si pagano 175mila dollari l’anno) perchè parametrata sui costi antecedenti la ristrutturazione dell’atrio e prima che nel gioco entrasse Apple che, come noto, non bada a spese quando si tratta di allestire negozi in luoghi di grande visibilità.

Apple non correrà comunque da sola nell’offerta per i locali di Palmer’s Métrazur, la MTA, confermando di avere già parlato con i vertici della Mela, dice che si attende che anche altre realtà possano entrare nella partita.

Se Apple dovesse mettere le mani sull’ormai ex ristorante avrebbe a disposizione un punto vendita dello stesso livello di visibilità e prestigio di quello collocato sulla Quinta Strada, in un edificio riconoscibilissimo, al pari dell’Empire State Building, di Battery Park, del Central Park o della Statua della Libertà,  non a caso visto in decine di film tra cui Gli Intoccabili, con la storica sequenza della carrozzina che scende dalle scale nel pieno di una sparatoria, Carlito’s Way, Armageddon, Intrigo Internazionale, Men in Black, La Leggenda del Re Pescatore, Io Sono Leggenda e più recentemente in Pelham 123.

grand central station

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