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Apple e l’ambiente: svolta strategica della Mela e plauso degli ambientalisti

Apple imprime una nuova spinta alla sua politica ambientale, improntata alla trasparenza e alla realizzazione di prodotti improntati all’ecostenibilità , aggiornando e arricchendo di nuovi contenuti le pagine dedicate all’argomento.

La documentazione fornita al pubblico e alle associazioni ambientaliste è ora molto dettagliata, in particolare per quanto riguarda l’emissione di CO2 e degli altri gas serra. Apple non fornisce solo l’impatto dei prodotti, ma anche dettagli relativi alla produzione, movimentazione prodotti, fabbriche e uffici, per la prima volta prendendo in considerazione l’intero ciclo di vita delle sue macchine

Limpressionante mole di dati è disponibile nella pagina del sito Apple dedicata all’impatto ambientale ora suddivisa in quattro sotto-sezioni: impatto ambientale dell’intero ciclo di vita, l’impatto ambientale causato dall’utilizzo dei prodotti, report monografici sull’impatto ambientale di ogni macchina costruita da Apple infine la sezione news. Si tratta di uno dei siti più dettagliati e approfonditi sulla tematica realizzato da qualsiasi industria dell’elettronica di consumo, un lavoro che ha richiesto mesi, forse addirittura anni di preparazione e per cui Cupertino ha chiesto la consulenza del prestigioso Fraunhofer Institute.

La rilevanza del progetto è di primaria importanza e questo è sottolineato anche da una intervista rilasciata a Businessweek dai più importanti dirigenti della Mela e da Steve Jobs in persona, solitamente reticente a concedere interviste. Quello che balza subito all’occhio è la nuova metodologia introdotta per la prima volta da Apple per quantificare l’impatto ambientale di una azienda e in secondo luogo la stima che ne deriva delle emissioni totali di carbonio.

Stando ai dati rilasciati annualmente Apple genera 10,2 milioni di tonnellate di CO2, un valore che risulta notevolmente superiore a quello stimato da Dell, pari a soli 471mila tonnellate e persino della più grande HP che denuncia 8,4 milioni di tonnellate. La differenza sta nel metodo: nessuna delle aziende PC tiene in considerazione la parte più consistente dell’impatto ambientale, vale a dire quella generata per l’utilizzo del sistema, per il suo intero ciclo di vita da parte dell’utente. Cupertino calcola che le fabbriche e la costruzione valgono il 38% del totale delle emissioni, il trasporto il 5%, i propri uffici una incidenza del 3%, persino calcolando una incidenza dell’1% richiesta per il riciclo finale. La parte più consistente che conta per ben il 53% delle emissioni nocive è dovuta all’utilizzo dei sistemi da parte degli utenti per la loro intera vita utile.

Per questa ragione Steve Jobs e Apple lanciano una nuova sfida al mondo PC: “Molte società  pubblicano quanto siano verdi i propri uffici, ma questo non conta se poi vengono immessi sul mercato milioni di dispositivi affamati di elettricità  che contengono materiali chimici tossici” ha dichiarato Jobs a Businessweek, concludendo con una delle sue frasi ad effetto: “E’ come chiedere a una azienda di sigarette quanto verdi sono i propri uffici”.

Jobs ha inoltre dichiarato che la bocciatura di Apple da parte di Greenpeace e di altre associazioni ambientaliste di oltre un anno fa era stata principalmente motivata proprio dalla scarsa comunicazione di Cupertino per quanto riguarda piani futuri e strategie per la riduzione dell’impatto ambientale negli anni a venire; secondo Jobs è invece più importante fornire risultati oggi che promesse per il futuro, riferendosi non solo alle novità  presentate in queste ore, ma anche ai riconoscimenti per le nuove strategie verdi della Mela che hanno portato a costruire Mac e iPod sempre più eco-compatibili con il plauso degli ambientalisti. Il Ceo, infine, ammette che è stata la bocciatura di Greenpeace a spingere Apple ad impegnarsi maggiormente sulla eco-compatibilità  ma che il giudizio era in larga parte ingiusto.

Sono poche le voci di critica sulla nuova mossa della Mela: secondo alcuni è difficile stimare l’impatto generato dall’utilizzo dei prodotti perché è impossibile conoscere lo stile e l’impiego reale da parte degli utenti. In generale però le nuove metodologie proposte da Cupertino stanno riscuotendo il plauso di esperti e ambientalisti, un altro passo importante per Apple. Ora la sfida verde è lanciata e la prossima mossa spetta alla “concorrenza” del mondo PC.

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