Philips Electronics ha annunciato, nell’ambito del Congresso sull’Efficienza Energetica delle Nazioni Unite tenutosi a Poznan in Polonia lo scorso dicembre, di aver accolto favorevolmente la decisione dell’Unione Europea di eliminare le lampade ad incandescenza in tutta Europa entro il 2012. Tale decisione – afferma il produttore olandese – “è in linea con la richiesta di accelerare il passaggio a soluzioni di illuminazione a più basso consumo energetico in vista dei cambiamenti climatici”.
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Nel 2007 sono state vendute in Europa 1,8 miliardi di lampade ad incandescenza la cui sostituzione entro il 2012 avrà un impatto significativo soprattutto in termini di riduzione del consumo energetico e di riduzione di emissioni di CO2 l’anno, pari a 23 milioni di tonnellate. Nello specifico i consumatori potranno risparmiare fino a 8/10 euro nei costi energetici per lampada per anno, considerando che in media esistono circa 20-30 punti luce in ogni casa.
L’illuminazione rappresenta il 19% di tutta l’elettricità utilizzata al mondo. Una grossa fetta, circa il 75%, è dedicata ad edifici e strade. Una miglior qualità dell’illuminazione in questi ambiti, sfruttando soluzioni più recenti, non solo permetterebbe di raggiungere un potenziale risparmio energetico fino al 70%, ma migliorerebbe il benessere di impiegati e cittadini. Le ricerche mostrano che l’80% dei sistemi di illuminazione degli edifici si basa su una tecnologia obsoleta. Il passaggio a sistemi più avanzati può essere fatto in molti modi. Il modo con maggior impatto è quello di rinnovare l’intero sistema di illuminazione, sensori compresi, mentre il più semplice, benché meno efficiente in generale, è quello di sostituire le lampade del sistema.n
Se tutta l’illuminazione mondiale passasse a soluzioni a basso consumo energetico, potremmo risparmiare annualmente 120 miliardi di Euro in elettricità e 630 milioni di tonnellate di CO2, pari alle emissioni di 500 centrali elettriche o a 1.800 milioni di barili di petrolio.
[A cura di Mauro Notarianni]
