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I furbetti dell’App Store, occhio agli abbonamenti con “Prova Gratis”

Non tutti gli sviluppatori di applicazioni sono onesti ed è necessario fare attenzione: una ricerca svela le tattiche impiegate da quelli che potremmo definire i furbetti App Store, con meccanismi subdoli che sfruttano le opzioni per proporre le app in abbonamento, di fatto ingannando gli utenti con pagamenti poco chiari o del tutto nascosti.

Queste tattiche ai limiti (e in alcuni casi ben oltre) le regole imposte da Cupertino con iscrizioni subdole, stanno gradualmente aumentando su App Store, mettendo a repentaglio la fiducia degli utenti e di conseguenza il futuro del mercato delle applicazioni.I furbetti dell’App Store, occhio agli abbonamenti “con prova gratuita”

I metodi fraudolenti utilizzati dai furbetti App Store sono diversi e qualcuno porta a ricavi davvero consistenti: il più diffuso è quello usato da Scanner App, un software che secondo i dati raccolti da SensorTower guadagna circa 14,3 milioni di dollari l’anno tramite questi abbonamenti poco chiari.

Qui l’utente viene praticamente bombardato da una finestra popup che compare continuamente, in cui viene indicata la possibilità di acquistare un abbonamento mensile che di solito si aggira intorno ai 3,99-4,99 dollari al mese parallelamente all’avvio di una prova gratuita per testare l’applicazione prima di decidere se acquistarla o meno.

Quello che i clienti non sanno è che però questa prova gratuita qualche volta dura anche soltanto tre giorni e non vi è alcuna menzione al fatto che, al termine, viene automaticamente attivato l’abbonamento mensile. Un click, e parte così l’abbonamento, che si può certamente arrestare in qualsiasi momento ma il primo mese intanto è pagato e a caderci, stando alla mole di recensioni pubblicate su App Store, non sembrano essere in pochi.

I furbetti dell’App Store, occhio agli abbonamenti “con prova gratuita”

Tra i casi più eclatanti quello di Weather Alarms, un’app rimossa da Apple proprio in questo fine settimana, a seguito della ricerca realizzata da TechCrunch in merito alle pratiche scorrette applicate da alcuni sviluppatori senza molti scrupoli. L’app usava quello che viene comunemente chiamato “Dark Pattern” per indurre gli utenti ad accettare una prova gratuita, mentre in realtà portano all’attivazione di un abbonamento che a volte può arrivare a costare anche 20 dollari al mese (video).

Ovviamente molti di questi problemi derivano da una negligenza degli utenti che non leggono le condizioni contrattuali fino in fondo (o non le leggono affatto), tuttavia si tratta in ogni caso di pratiche scorrette che danneggiano tutti gli sviluppatori, anche quelli onesti che, grazie ad App Store, hanno costruito il proprio business nel pieno rispetto delle regole.

I furbetti dell’App Store, occhio agli abbonamenti “con prova gratuita”

Lo mette nero su bianco David Barbard, sviluppatore di applicazioni come Weather Atlas e Launch Center Pro, deluso da quanto Apple faccia poco per contrastare queste truffe «Riducono la fiducia nell’Apple Store, danneggiando Apple e tutti gli sviluppatori coscienziosiche che usano gli abbonamenti ». Concorda il collega Denys Zhadanov di Readdle «Credo fermamente che questo non sia il futuro a cui aspirare in termini di esperienza utente», chiedendo tra le righe un’azione rapida e decisa dai piani alti di Cupertino.

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