Quante volte i film di fantascienza ci hanno proposto sistemi di comunicazione straordinariamente flessibili e potenti? Comunicazioni interstellari in spregio alla velocità della luce o multiconferenze parallele tra più corrispondenti?
iChat AV si era già avvicinato a questo concetto, ma il prossimo iChat di Tiger mira a sorpassarlo d’un balzo (felino, ovviamente), introducendo una delle caratteristiche più richieste: la videoconferenza tra più persone.
Chi utilizza sovente questo tipo di programmi saprà che già si è visto qualcosa di simile con iVisit ed il suo concetto di “stanze” in cui molti sono collegati, ma l’approccio di iChat in Tiger sarà ancora una volta qualcosa di mai visto prima. Grazie all’efficienza del nuovo codec H.264/AVC (Advanced Video Coding), già integrato nell’architettura di QuickTime per Tiger avremo a disposizione immagini più nitide e dettagliate. Il precedente, ovvero attuale, codec H.263 fa un buon lavoro, ma il meglio deve ancora venire. H.264/AVC è la revisione 10 del formato MPEG-4 che fornisce una maggiore accuratezza dei colori ed è capace di far variare la riproduzione del video, dinamicamente, in funzione dell’hardware utilizzato e della banda passante a disposizione.
Il futuro iChat sarà in grado di suddividere la banda secondo un concetto innovativo, per ottenere un flusso video sempre costante ed adeguato a consentire il massimo dell’immagine. Se uno dei partecipanti dispone di una connessione veloce, allora egli assumerrà la parte del “server” per quella multiconferenza, agevolando la trasmissione per gli altri (fino ad un massimo di quattro).
Mutuando la metafora del tavolo di conferenza, le rappresentazioni per i partecipanti alla videoconferenza non sono appiattite su un unico schermo, bensì inclinate l’uno di fronte l’altro come se si guardassero, essendo seduti ai capi di quell’immaginario tavolo; il tutto in un effetto di tridimensionalità che non ha pari in prodotti analoghi.
Purtroppo, con questa ulteriore release risulta ancor più evidente che a Cupertino non si vuol compiere alcun passo indietro, supportando magari anche webcam USB (ma demandando a shareware di terze parti tale possibilità ), per un doppio motivo, sia di natura commerciale che tecnologica. In primo luogo è evidente che il mercato della più sofisticata e costosa iSight verrebbe eroso da altre webcam comunque funzionanti ed ufficialmente supportate; in secondo luogo la quantità di dati necessaria alla multicomunicazione sarebbe così imponente da saturare rapidamente lo scarso passaggio dell’USB 1.1, mentre le cam con USB 2.0 sarebbero frenate dal primo motivo esposto.
Naturalmente le novità non finiscono qui: dopo la parte, verosimilmente più difficile da implementare, anche quella più “facile”, la multichat audio, è stata prevista e realizzata. In questo caso, fino a 10 partecipanti possono incontrarsi online, parlando dal vivo contemporaneamente, ciascuno individuato da un proprio equalizzatore, in una comoda finestra globale che rende semplice l’evidenziazione di chi sta parlando, in ogni momento.
(Le attuali finestre multichat di iVisit a confronto con l’implementazione di iChat prossimo venturo)