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Irlanda: “Nessun trattamento fiscale speciale per Apple»

Nessun vantaggio fiscale speciale per Apple. È Eamon Gilmore, vice primo ministro irlandese, una figura istituzionale di primo piano a riprova della spinosità della questione, a respingere seccamente quando scritto dalla commissione istituita dal senato USA secondo la quale Cupertino avverrebbe ottenuto uno sconto sull’aliquota da versare nel paese europeo come incentivo a basare nel paese sue filiali che in realtà avrebbero successivamente svolto il ruolo di scatole vuote per abbattere il costo fiscale delle sue attività. «Le questioni che riguardano le tassazioni di altri paesi – ha detto Gilmore alla TV di stato – devono essere risolte da quei paesi stessi. Da parte nostra quel che possiamo dire è che l’accusa di avere operato come un paradiso fiscale per Apple è sbagliata. Perseguiamo l’elusione fiscale in maniera molto determinata in tutte le sedi competenti»

Secondo il senato, lo ricordiamo, Apple avrebbe costituito due società in Irlanda con lo scopo di dirottare su di esse la maggior parte dei suoi profitti eludendo le tasse negli USA. Il Governo Irlandese avrebbe favorito questa operazione concedendo all’azienda americana di pagare solo il 2% in tasse invece che il normale 12,5%, ottenendo un enorme vantaggio fiscale. Un portavoce del ministero delle finanze ha negato che qualche cosa del genere sia anche solo possibile: «Ci sono delle norme ben precise – riporta Reuters citando fonti governative – e non ci sono possibilità di avere un trattamento speciale. Tutte le società in Irlanda pagano il 12,5% quando generano profitti sul commercio interno e il 25% su quello che ottengono commerciando con l’estero».

Da dove il Senato americano abbia dedotto che Apple paga solo il 2% di tasse in Irlanda al momento non è noto, forse la questione sta nello status delle società che Cupertino ha costituito in Irlanda. Se queste non fossero di diritto locale, secondo la particolare legislazione del paese, dicono alcune fonti, non dovrebbero pagare le tasse localmente. In effetti ieri la commissione senatoriale aveva anche detto che le società oggetto dell’inchiesta sono sostanzialmente “apolidi” fiscalmente, un fatto che se confermato consentirebbe ad Apple di non sottoporsi alla tassazione del paese e all’Irlanda di sostenere con ragione di non avere concesso alcun vantaggio speciale, perchè il vantaggio, in realtà, è per tutte le aziende simili a quelle costitituite da Apple.

Qualche cosa di più se ne saprà nel corso della giornata di oggi durante la deposizione di Cook davanti alla commissione del senato; quello che è certo è che l’Irlanda da anni gode dei favori di molte aziende hi-tech visto che non è solo Apple ad avere basato in Irlanda il quartier generale di aziende che operano su scala globale. Anche Google e Microsoft, solo per fare due nomi, fanno la stessa cosa e anche queste due realtà sono accusate di avere condotto questa operazione per ridurre il peso delle tasse versate al governo americano.

La vicenda è problematica non solo per gli Stati Uniti o Apple, che se pure non ha infranto alcuna legge sarebbe severamente sanzionata dall’opinione pubblica nella sua immagine, ma anche per l’Irlanda. Il paese fa parte dell’Unione Europea che l’ha messo sotto osservazione per il debito pubblico richiedendo  la revisione delle politiche fiscali. Il Governo locale ha chiuso una buona parte dei vantaggi che aveva concesso a molte aziende nel corso degli anni ’60 e ’70, ha alzato l’IVA e ha messo alle strette i consumatori con nuove tasse sul consumo, aumentando quelle sul reddito. Se dovessero però essere puntati i riflettori su scappatoie che ancora oggi permettono ad Apple e altre aziende di generare profitti sfruttando agevolazioni fiscali o normative che possono generare elusione, è difficile che Bruxelles, anche su pressione degli Stati Uniti, si giri dall’altra parte e lo stesso governo irlandese, che ha messo sotto pressione i cittadini per rispondere alle richieste dell’UE, non potrebbe fare finta di nulla. E non a caso della vicenda si potrebbe parlare oggi nel corso di una riunione ai vertici dell’Unione.

In calce in questo articolo la foto della sede Apple in Irlanda pubblicata su Flickr da Sigalakos.Apple sede Irlanda

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