Si chiama iTunes Match la novità nella novità di iCloud. Il sistema, presentato da Jobs come “one more thing” nel finale del suo discorso introduttivo alla WWDC di San Francisco, permette di accedere su un server remoto e quindi da tutti i dispositivi a nostra disposizione, a tutta la nostra musica che abbiamo nella libreria iTunes inclusa quella non comprata da iTunes.
Il sistema, simile a quello studiato da Amazon e da Google, funziona leggendo la traccia audio e cercando tra le canzoni che ci sono su iTunes il corrispettivo. «Poiché abbiamo 18 milioni di canzoni a disposizione – ha detto Jobs – ci sono ottime possibilità che ci sia anche quella che avete voi nel vostro dispositivo»; i questo caso il sistema abilita l’ascolto da tutti i computer, gli iPhone e gli iPad che hanno accesso alla “nuvola. No c’è quindi bisogno di caricare la musica nel nostro armadietto digitale “in the cloud”, semplicemente si ascolta la musica in streaming; bisogna solo caricare la musica che Apple non è in grado di identificare con il suo sistema proprietario.
iTunes Match (evidentemente costruito sulle tecnologie di Lala.com, azienda per lo streaming di musica on line acquisita da Apple a fine 2009) non è gratis: costerà 25$ l’anno che include anche l’aggiornamento della musia a 256 kbps in formato AAC senza protezione.
Il servizio, precisa Apple in un comunicato, sarà operativo solo sul territorio americano. Al momento non ci sono informazioni sulla sua estensione anche ad altri paesi, ma le complicazioni dettate da accordi di licenza e copyright sulle musiche lasciano immaginare che l’internazionalizzazione di questo servizio possa essere piuttosto complicata.
