Continua a estendersi l’elenco delle multinazionali IT statunitensi che si dichiarano contrarie al blocco dell’immigrazione voluto da Donald Trump: dopo Apple, Microsoft, Google arriva anche la reazione di Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon. In una mail inviata ieri ai dipendenti, Bezos dichiara che la società non ha tralasciato alcuna opzione per manifestare il proprio dissenso al veto.
Oltre a una dichiarazione ufficiale per l’opposizione di Amazon espressa ad alti funzionari governativi a Washington, il colosso dell’e-commerce sta contattando leader del congresso di entrambi i partiti per valutare eventuali opzioni legislative. Il team legale di Amazon ha preparato una dichiarazione a sostegno dello State Attorney General di Washington che presenterà ricorso contro il veto. Amazon sta lavorando su altre eventuali opzioni legali.
Nella sua accorata email ai dipendenti Bezos elogia la tradizione storica degli USA come nazione fondata da immigrati, una diversità che oggi è un punto di forza anche nel business: «Siamo una nazione di immigrati i cui background diversi, idee e punti di vista ci hanno aiutato a costruire e inventare come nazione per oltre 240 anni. Nessuna nazione meglio [degli USA, ndr] sa valorizzare le energie e i talenti degli immigrati. È un vantaggio competitivo distintivo per il nostro Paese che non dobbiamo indebolire». In conclusione Bezos promette ancora di più: l’impegno di tutte le risorse Amazon per sostenere i dipendenti colpiti dal veto: «Ai nostri dipendenti negli Stati Uniti e in tutto il mondo che possono essere colpiti direttamente da questo ordine, voglio che voi sappiate che tutte le risorse di Amazon sono a vostro sostegno».
