Quando la busta di carta è di Apple può valere anche 300 dollari

Se potessimo tornare indietro nel tempo investiremmo i nostri risparmi in un biglietto aereo per metterci in fila oggi di dieci anni fa in uno degli Apple Store degli Stati Uniti e acquistare uno dei primi iPhone in vendita per la prima volta nella storia. Poi, senza neanche scartarlo, lo chiuderemmo in un cassetto aspettando di venderlo oggi a un collezionista per almeno venti volte il prezzo di acquisto. Ma staremmo anche attenti a non buttare via la busta con cui ce l’ha consegnato il commesso, perché seppur possa sembrare una semplice confezione di carta, ora può valere una piccola fortuna.

Già nell’estate del 2007, nei mesi successivi alla commercializzazione dell’iPhone Edge, c’era chi la metteva all’asta e riusciva a tirarci su anche 300 dollari. Pura follia potrebbe dire qualcuno, ma per i fanatici della Mela è un cimelio da aggiungere alla propria collezione e poter millantare una presenza nella coda di acquisto del primo iPhone che in realtà non si è mai verificata. Perché quel giorno, malgrado le premesse di Steve Jobs alla presentazione, un successo così era difficile da immaginare.

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