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Recensione Olympus Stylus 1: la compatta adulta

Con il successo della sua linea di OM-D, Olympus ha provato ad esportare le caratteristiche vincenti delle suo fotocamere Micro Quattro Terzi in un modello più compatto, una bridge superzoom ad ottica fissa caratterizzata dallo steso stile delle OM-D ma equipaggiata con un sensore da compatta. È la Olympus Stylus 1 (555 euro su Amazon), che tenta di trovare il suo spazio in un affollato segmento, puntando su alcune interessanti e peculiari caratteristiche e tentando di minimizzare i compromessi per raggiungere il traguardo che prevede prezzo accessibile, massimo controllo sulle regolazioni e un fattore di forma compatto ma comodo da usare.

Olympus Stylus 1: Ergonomia e Controlli

Come detto la Olympus Stylus 1 è caratterizzata da uno stile e una costruzione molto simile alla linea OM-D: medesimo stile retrò, un ampio mirino elettronico posizionato al centro, comandi e tasti simili e stessa qualità costruttiva.

La fotocamera ricorda in particolare da vicino la OM-D E-M10, include quindi anche un flash pop-up sopra il mirino, ma con un corpo macchina un po’ più ridotto, che rende la fotocamera abbastanza compatta considerando soprattutto la presenza di uno zoom con focale equivalente ai 28-300mm con apertura massima costante f/2.8.

Tra i bottoni abbiamo un selettore per la modalità di messa a fuoco e un tasto funzione; a lato della lente un bilanciere per lo zoom e il tasto per attivare il pop up flash. Molto interessante anche la ghiera a click intorno alla lente, che può essere usata per diverse modalità operative, a seconda della modalità di scatto, come la selezione dell’apertura o la stessa messa a fuoco manuale. Sulla sinistra il rigonfiamento che migliora la presa.

Il fronte della Stylus 1, abbastanza pulito e dall'evidente stile OM-D
Il fronte della Stylus 1, abbastanza pulito e dall’evidente stile OM-D
All'accensione lo zoom fuoriesce dal tappo paralente automatico
All’accensione lo zoom fuoriesce dal tappo paralente automatico

Nella parte superiore troviamo a sinistra la ghiera per la selezione della modalità di scatto: a destra un ghiera girevole multi-funzione, per agire su diverse opzioni, come ad esempio la compensazione dell’esposizione, il testo di scatto, un altro bilanciere per lo zoom, la slitta a caldo, il tasto di accensione e spegnimento e il tasto per la registrazione dei video.

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Vista dall’alto, con i comandi in evidenza

 

Sul retro lo schermo da tre pollici, orientabile solo vero il basso o verso l’alto, un tasto funzione, una base per appoggiare il pollice, tasto di riproduzione, tasto menù, tasto info, ed il classico d-pad. Abbiamo anche il mirino elettronico, molto ampio e comodo, praticamente lo stesso della Olympus OM-D E-M5, chiaro, ad elevata visibilità e che diventa molto comodo per la composizione delle inquadrature.

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Sul retro lo schermo da 3 pollici e il mirino elettronico, con una disposizione dei comandi ben conosciuta a chi ha usato fotocamere OM-D

 

La fotocamera è compatta, sì, ma sicuramente non tascabile come altri modelli concorrenti – fra cui possiamo citare la recente Panasonic TZ70 (che abbiamo da poco recensito), che scivola facilmente nella tasca dei jeans – questo ancora una volta per preservare le caratteristiche della lente e un sensore da 12 MP e dimensioni da 1/1.7 di pollice (accoppiato ad un processore di immagine TruePic View VI), che certo non compete con quelle di altre fotocamere DSLR o anche mirrorless, ma comunque più ampio rispetto a quello usato dalla maggior parte delle bridge e compatte.

La lente alla minima estensione
La lente alla minima estensione
La lente alla massima estensione
La lente alla massima estensione

Nonostante ciò, ci sentiamo di approvare l’equilibrio dimensionale ed ergonomico raggiunto da Olympus, che è riuscita a realizzare una fotocamera dalla dimensioni contenute, dotandola di una serie di caratteristiche “premium” e raggiungendo forse uno dei migliori rapporti qualità, funzioni e  dimensioni rintracciabili fra gli ultimi prodotti usciti sul mercato.

Olympus Stylus 1: Performance e Qualità d’Immagine

Come già specificato ci troviamo di fronte alla fine ad una compatta agli steroidi, ma si tratta pur sempre di una compatta e per quanto buoni e soddisfacenti possono essere i risultati ottenibili da questo dispositivo, la Olympus Stylus 1 non è  in grado di rivaleggiare con molte altre compatte evolute e nemmeno con la maggior parte dei sistemi a lenti intercambiabili. Le dimensioni ridotte del sensore sono ineludibili perchè dettate dai limiti fisici; si deve quindi puntare ad avere condizioni di scatto ideali per avere la migliore gamma dinamica.

Il punto di forza della Olympus Stylus 1 è però come scritto sicuramente l’equilibrio generale delle sue caratteristiche: la fotocamera sa offrire una gamma focale abbastanza ampia, racchiusa nel contesto di un arco che fornisce molta flessibilità, fino a 300mm, coadiuvata da un’apertura costante pari a f/2.8 su ogni lunghezza focale. Questo consente di ottenere discrete performance anche in alcune situazioni in scarsità di luce, oltre ad accennare un po’ di effetto sfocato. Lo stabilizzatore di immagini permette di ottenere immagini stabili e riduce il rischio di avere tremolii alla massima estensione.

Particolarmente interessante anche la modalità macro doppia, con la modalità macro che consente una messa a fuoco minima ad una distanza di 10 cm, e la modalità SuperMacro che riduce questa distanza a 5 cm.

Nel complesso non ci si può quindi lamentare delle performance dell’obbiettivo Olympus e non solo perchè è in grado di mantenere apertura costante lungo tutta la lunghezza focale, ma anche perchè permette di avere scatti nitidi sfruttando al massimo la luce ambiente, con una buona resa dei colori in ogni occasione.

Il sensore CMOS da 1/1.7 resta gioca sempre nella lega delle compatte e quindi non possiamo attenderci miracoli, ma nonostante sia inferiore al pollice di diagonale è in grado di offrire scatti molto convincenti rispetto ad altre bridge. Interessante, in particolare, la resa fino agli ISO 800, valore oltre il quale il sensore inizia a mostrare i suoi limiti intrinseci. La gamma ISO va comunque da 100 a 12800 e chiunque voglia spingere il sensore oltre i suoi limiti può farlo.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

ISO 100
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ISO 200
ISO 200
ISO 400
ISO 400
ISO 800
ISO 800
ISO 1600
ISO 1600
ISO 3200
ISO 3200
ISO 6400
ISO 6400
ISO 12800
ISO 12800

Le funzionalità di autofocus sono buone e abbastanza efficaci, sebbene in alcuni casi la fotocamera non riesca a garantire sempre un corretto tracciamento della messa a fuoco, soprattutto nel caso di situazioni in scarsità di luce oppure alla massima estensione; in questi casi non è raro incappare sull’incapacità delle lente di mettere a fuoco oppure su un’errata scelta del soggetto da inquadrare.

Disponibile l’ormai indispensabile funzione Wi-Fi che permette la connessione senza fili ad un computer oppure ad uno smartphone usando l’applicazione dedicata di Olympus.

Olympus Stylus 1: Conclusioni

Nel complesso possiamo affermare senza ombra di dubbio che la Olympus Stylus 1 è una fotocamera compatta molto equilibrata; se si tiene conto delle sue caratteristiche a 360 gradi si percepisce il perfetto bilanciamento fra performance e qualità d’immagine per la categoria in cui si colloca.

Ciascun giudizio sulla fotocamere dipende ampiamente dalle esigenze dell’acquirente e nel caso della Stylus 1,  se è vero che esistono fotocamere con una qualità d’immagine migliore, fotocamere più compatte o con uno zoom più lungo, è altrettanto vero che questi concorrenti devono comunque raggiungere compromessi ancora più radicali  rispetto a quelli mostrati dalla Olympus Stylus 1, come un ingombro nettamente maggiore, una qualità d’immagine inferiore, uno zoom più contenuto oppure un prezzo sensibilmente più elevato.

Possiamo ad esempio prendere in esame la Sony RX10, che ha un sensore da un pollice ed una costruzione robusta ed ergonomica, ma il corpo macchina è sicuramente più ingombrante, e il prezzo più alto rispetto a quello Olympus Stylus 1, oltre ad avere uno zoom corrispondente ad 200mm

E’ probabilmente un peccato che Olympus abbia deciso di puntare su un sensore relativamente minuto, da soli 1/1.7 pollici, laddove ad esempio Panasonic ha scelto un sensore Micro Quattro Terzi per la sua Panasonic LX100, che pur in termini di dimensioni non si distanzia molto dalla Olympus Stylus 1. Ancora una volta però nel caso della Panasonic ci troviamo di fronte ad uno zoom meno potente, che raggiunge un’equivalente di soli 90mm rispetto ai 300 di questo modello.

Ancora una volta ricordiamo come non esista una fotocamera perfetta in senso assoluto ma solo in senso relativo alle esigenze di ognuno. Da questo punto di vista la Olympus Stylus 1 ci pare la fotocamera ideale per chi vuole ottenere buona portabilità e buone performance sotto ogni aspetto, riuscendo a ridurre gli svantaggi di un corpo compatto ottenendo i pregi di macchine di fascia più elevata, considerando anche il prezzo più che ragionevole. Potrebbe deludere invece chi vuole un dispositivo capace di eccellente in settori specifici; in questo caso possono esserci molte alternative in base alla esigenze di ciascuno. L’Olympus Stylus 1 è attualmente in vendita su Amazon al prezzo di circa 555 euro.

Pro

  • Eccellente equilibrio nelle caratteristiche tecniche
  • Ingombro non eccessivo
  • Estensione focale molto buona con apertura costante f/2.8
  • Mirino elettronico eccellente
  • Ergonomia e compattezza molto buone
  • Controlli comodi e ben posizionati

Contro

  • Sensore limitato, solo 1/1.7 pollici di dimensioni
  • Incapacità di ottenere effetto sfocato senza sfruttare al massimo lo zoom
  • Gamma dinamica limitata dal sensore
  • Risultati in scarsità di luce non entusiasmanti
  • Rumore ad alte ISO limitate
  • Meno compatta rispetto ad alcune superzoom molto più tascabili
  • Autofocus non sempre affidabile

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