Esteticamente sembra un disco meccanico USB normale un po’ vintage, ma in realtà è un cloud ibrido, un NAS che funziona come un cloud. Con 4 TB di spazio disponibile, può essere utile in tantissime situazioni, sia in rete locale che attraverso internet.
Il disco che c’è ma non c’è
Il disco è sostanzialmente un parallelepipedo in plastica nera, con misure pari a 148 x 63 x 196 mm e un peso di 820 grammi (disco interno incluso). Il design in effetti è un po’ anonimo, con l’unico vezzo il logo BeeStation inciso sul lato, ma ricordiamoci che si tratta di una unità di rete, da posizionare non per forza vicino al computer ne in bellavista, può funzionare benissimo dentro un armadio, in una mensola, dietro la TV oppure ovunque ci sia l’alimentazione e un cavo Ethernet: la bellezza è la benvenuta, ma in questo caso davvero una caratteristica non necessaria.
La parte superiore è caratterizzata da una griglia in plastica, probabilmente progettata per smaltire il calore, mentre frontalmente un piccolo LED ne mostra l’attività (in base al colore e al ritmo di pulsazione).
Dietro, invece, è più interessante: oltre al pulsante di accensione e al piccolo foro per il reset, sostano due prese USB, una USB-A e una USB-C, più il connettore RJ-45 prer la connessione Gigabit e il connettore per l’alimentazione (proprietario).
Ad accompagnare il disco, nella scatola (in cartone riciclabile) trova posto il cavo Ethernet di colore nero, l’alimentatore esterno e un piccolo libretto di istruzioni, utile per i primi passi, anche se i più coraggiosi potranno farne a meno, seguendo le indicazioni a video (che sono fatte molto bene).
Primo setup
Per la prima configurazione sono necessarie solo due cose, che il disco sia acceso e connesso ad internet via cavo Ethernet: successivamente il disco fisico è come se non esistesse più e tutte le operazioni sono svolte via browser, al pari di qualunque altro cloud.
Su questo serve fare un plauso a Synology, perché il software di configurazione, dato da una o due App (per Mac, Windows, iOS e Android) e dal portale Synology è davvero ben costruito, e pur con tutte le attenzioni che a breve andiamo ad affrontare, il portale offre un sacco di automatismi che rendono il processo davvero alla portata di tutti.
Sia chiaro, il disco è un prodotto destinato al pubblico consumer, non di certo professionale, tutto qui è pensato per favorire l’uso da parte di chi un NAS non l’ha mai provato e un cloud sa a malapena che cosa è.
La configurazione comunque qui l’abbiamo effettuata via browser, e dopo aver fatto Log-in sul portale Synology sostanzialmente basta seguire le istruzioni, compilando i campi necessari, creando (almeno) un account e aggiornando il disco se necessario (successivamente, lo farà da solo).
Come si usa
Una volta configurato, Synology BeeStation è pronto all’uso e si usa ne più ne meno come uno dei cloud più comuni, come Dropbox, Google Drive e OneDrive, con due importanti differenze: la prima è che il disco vive nella nostra rete, anche se in effetti non ce ne accorgiamo, e che offre uno spazio di poco meno di 4 TB, laddove i servizi cloud classici variano da 1 a 2 TB.
Il cloud è compatibile con i servizi di Time Machine di macOS per un servizio di backup silenzioso e costante (un po’ come faceva la vecchia Airport di Apple), per il resto lo spazio e i servizi sono organizzati su due ambienti differenti, BeeFiles e BeeFoto.
I ruoli di queste due zono sono ben chiari, e anche se nessuno vieta di inserire le foto nella zona file, usando la parte specifica per le foto, è possibile creare e personalizzare album interi, non solo uno scatto, oltre al fatto di poterli rendere più o meno privati, protetti da password e anche visibili a tempo.
La gestione dei file può essere effettuate anche dal Finder di macOS (o da Scelta risorse su Windows) tramite una cartella sensibile che in pratica sincronizza l’attività con una pari cartella online e come gli altri servizi cloud, la cartella locale può contenere i file veri e propri, o solo un loro alias, scaricandolo all’occorrenza per non sprecare il prezioso spazio SSD del computer.
I file possono essere condivisi, con le stesse protezioni degli album, con chiunque abbia il link, ma non è possibile condividerli in sola lettura, peccato.
Versus un Cloud puro
Nel recensire un device come Synology BeeStation, per molti versi abbastanza insolito, non possiamo solo basarci sull’esperienza di utilizzo, che è molto soggettiva, dobbiamo anche esaminare la scelta tra questo e le varie alternative del mercato.
In primo luogo, quali sono i vantaggi tra una soluzione ibrida come questa e un cloud puro, come possono essere servizi molto diffusi come Dropbox o Google Drive.
Il discorso sul prezzo ha un peso notevole: sia Dropbox che Google Drive costano circa 120 Euro all’anno, offrendo però solo 2 TB di spazio, mentre qui ne abbiamo il doppio (4TB). Questo significa che a metà del terzo anno la soluzione di Synology diventa molto meno cara, perchè il costo è una tantum, non un abbonamento.
Ci sono, in effetti, delle piccole differenze tra i servizi offerti, ovviamente, ma per quanto riguarda l’archivio Synology vince anche perché offre l’accesso locale via LAN, che deve essere attivato manualmente (solo via SMB e solo da computer, niente mobile) e volendo possiamo spegne l’unità all’occorrenza, oltre a poterlo piazzare ovunque in casa o in ufficio (ma non è un device pensato per il business).
Di contro, la rendita del servizio dipende dalla connessione internet a disposizione, in particolare dalla larghezza di banda in upload disponibile, tipicamente non un problema nelle città, ma serve qualche attenzione in più nelle zone poco coperte.
Inoltre, essendo un solo disco da 4 TB, se vogliamo la ridondanza dei dati, che ci preservi da una eventuale rottura, possiamo usare un secondo disco, collegato via USB-A o USB-C.
C’è anche da dire che Synology BeeStation è comunque una soluzione superiore a quella, per esempio, di Synology BeeDrive, anche solo per il fatto che è totalmente indipendente dal computer, fattore non da poco per una soluzione cloud, e anche meno cara (considerando il rapporto Euro/GB), seppure un po’ più impegnativa in termini di spazio.
Versus un NAS
Anche se Synology BeeStation non è un NAS, è ovvio che nell’immaginario un utente la domanda se la può porre: conviene investire in una soluzione ibrida, usata come un cloud, o dato che sta in casa magari è più interessante investire in un NAS?
La risposta dipende molto dall’uso che l’utente vuole fare del device: se per la semplice condivisione di qualche file o immagine, per l’uso da mobile o anche per il backup di Time Machine le possibilità sono comuni a entrambi i device, non lo è di certo l’esperienza.
Synology BeeStation è incredibilmente più semplice di un NAS, non necessità di nessuna attività di manutenzione e una volta installato, data l’energia e la connessione a internet, davvero ci si scorda che sia in casa.
Dal punto di vista economico le soluzioni sono più o meno equivalenti, considerando un NAS di base con un disco da 4 TB come il Synology DS124 ha un costo del tutto paragonabile ma necessità di qualche conoscenza in più. Discorso diverso per i NAS con due o più dischi, dove i prezzi salgono.
Il NAS però vince nella possibilità di usare le app, che qui non ci sono, soluzioni come Plex restano interessanti, ma prevedono conoscenze e cure sicuramente maggiori.
Conclusioni
Dopo qualche settimana di utilizzo, possiamo dire che Synology BeeStation è un buon prodotto, che fa del software il suo punto forte, perché le automazioni sono importanti e semplificano moltissimo la vita di un utente che non vuole o non può gestire la intrinseca complessità di un NAS.
Il device si installa in un punto qualunque della casa e lo si dimentica, a conti fatti e con una buona connessione a internet, non ci sono differenze con l’uso di un cloud puro (come Dropbox o Google Drive) per la maggior parte dei file e delle foto, non fosse che lo spazio che è doppio, fattore tutt’altro che da sottovalutare e con possibilità di fare backup locale, impossibile con i cloud puri.
Il prezzo, che è una tantum e non diluito in un abbonamento mensile, può essere il secondo fattore di vantaggio, perché ragionando in un periodo di tre anni, diventa davvero molto conveniente, in pratica costa tanto meno quanto più tempo lo si usa.
Pro:
• Meccanica silenziosa
• Ottimo software
• Possibilità di connettersi via SMB
Contro:
• Prezzo iniziale importante rispetto ad un cloud puro
• Non offre l’uso di app
• Per la ridondanza serve un disco esterno
Prezzo:
• 294,96 € (Unità 4 TB)
Synology BeeStation è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it