Andelia, chioschi multimediali interattivi basati su Mac Mini

Il francese Macg riferisce di alcuni i chioschi multimediali prodotti dalla società transalpina Andelia i quali hanno la peculiarità di essere costruiti intorno a un Mac Mini. Questa società aveva negli anni passati sfruttato dei Mac Pro per passare poi al più piccolo dei Mac: “È abbastanza potente, ha un costo inferiore, consuma di meno e occupa molto meno spazio”. La società produce totem con schermi touch adatti all’interno e all’esterno e questi si distinguono per l’uso gli schermi touch di qualità. “Usiamo gli stessi schermi di JCDecaux” (concessionaria che si occupa di comunicazione, arredo urbano e circuiti con schermi digitali) spiega Patrice Casse, “la matrice è sviluppata su misura in Cina”. La luminosità massima (tipica) è di 2000 cd/m2, gli schermi hanno un trattamento antiriflesso e sono leggibili anche quando sono esposti direttamente alla luce solare.

La scelta di Andelia può sembrare esagerata, giacché molti concorrenti si accontentano di costruire questi dispositivi basandosi su economici PC di fascia bassa. L’uso del Mac ha consentito però di sfruttare varie tecnologie intrinseche del sistema, anche se per alcune funzionalità è stato necessario svilupparle da soli (ad esempio il multitouch non è gestito nativamente da OS X ma Casse spiega che Apple ha registrato vari brevetti in merito e qualcosa sembra di capire che alla fine arriverà).

L’uso di OS X permette un livello di sofisticazione e funzionalità di visualizzazione web di altissimo livello che altri chioschi multimediali non hanno. Un’applicazione specifica per Mac (una sorta d’incrocio tra Keynote e iWeb) consente ai clienti di personalizzare i terminali in base al target (ufficio turistico, aziende autonome di soggiorno e turismo, concessionarie di auto, aeroporti, ecc.). Sono previste funzioni per l’integrazione di mappe scorrevoli, mostrare elenchi di hotel nelle vicinanze, visualizzare informazioni pratiche e con un semplice click è possibile inviare aggiornamenti ai vari terminali collegati; se la rete non funziona, i terminali possono sfruttare una cache di riserva e integrano funzioni per avvisare l’assistenza quando necessario. Gli sviluppatori hanno previsto funzioni diagnostiche automatiche, il salvataggio in file di log di eventuali errori e attivato modalità che impediscono ai normali utenti di accedere a funzioni riservate agli amministratori. Alcuni chiochi sfruttano due schermi e sono montati all’interno di telai che integrano sensori in grado di adattare il funzionamento e ridurre i consumi (spegnendo, ad esempio, il sistema di raffreddamento quando non serve). I terminali sono in grado di operare da -30°C a +40°C, e quindi in montagna così come al mare. Un sensore regola automaticamente la luminosità in base all’ambiente. Gli sviluppatori hanno anche previsto l’integrazione di antenne per trasmettere il segnale WiFi: chi lo desidera, può eventualmente anche distribuire la connessione a Internet al pubblico.

Questi terminali sono più cari della concorrenza (mediamente un +30%) ma Casse fa sapere che i clienti sono disposti a pagare di più quando si dimostra loro la qualità superiore e i servizi che è possibile attivare. L’acquisto varia dai 15.000 ai 18.000 euro; la società prevede ad ogni modo offerte in locazione, con noleggio e manutenzione compresa per 36 mesi.

I terminali a detta del produttore pesano meno dei concorrenti, consumano di meno, sono facili da riparare e difficili da rompere. “Abbiamo avuto solo tre casi di vandalismo, di cui due sullo stesso terminale; ogni volta è bastato cambiare il vetro di protezione”.

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