Apple ha venduto 1,7 iPhone per ogni Galaxy di Samsung

Tra Apple e Samsung chi vende più smartphone? Alla domanda gli appassionati rispondono con sentimento assegnando ad Apple il podio, gli utenti più distaccati forse facendosi influenzare dall’osservazione e dalla moda: lo smarrphone della Mela rimane tra i più visibili e sicuramente tra i più ambiti. Il primato assegnato sulla fiducia a iPhone e Apple però ha tentennato negli scorsi giorni quando Samsung ha annunciato di aver venduto oltre questo“>100 milioni di dispositivi Galaxy S.

L’analista Tavis McCourt ha deciso di risolvere il dilemma affidandosi agli strumenti del mestiere: per formulare una stima attendibile delle vendite dei due colossi è partito dai risultati di bilancio di Apple e dalle comunicazioni più sporadiche della multinazionale coreana che presenta i risultati in termini di fatturato ma non comunica mai i numeri del venduto. Il risultato è interessante: secondo i calcoli di McCourt per ogni Samsung Galaxy S venduto, Apple ha venduto 1,7 iPhone.

Più precisamente a partire da giugno 2010 data di introduzione del primo smartphone Galaxy S e fino a dicembre 2012 (includendo quindi Galaxy S, S II, S III, Note e Note II) Samsung ha venduto approssimativamente 131 milioni di dispositivi. Nello stesso periodo Apple ha invece venduto 219 milioni di iPhone a partire da iPhone 4, lanciato nel giugno del 2010 e includendo iPhone 4S e anche iPhone 5 per il periodo che va dal lancio fino a fine 2012.

I risultati di McCourt sono stati riportati dal Wall Street Journal e non si tratta semplicemente di una curiosità o di un argomento di dibattito tra appassionati delle due piattaforme: anche in base alle prestazioni superiori di iPhone sul mercato nel periodo preso in esame, l’analista prevede risultati brillanti per la Mela per l’ultimo trimestre del 2012 che saranno presentati il 23 gennaio, indicando ai propri clienti un valore previsto di 690 dollari per azione, sensibilmente più elevato di quello attuale (circa 475 dollari), in sostanza consigliando l’acquisto di azioni di Cupertino.