IBM si appresta a dare il via alla creazione di processori a 32 nanometri. L’annuncio è giunto in questi giorni per iniziativa di Big Blue che ha accompagnato l’anticipazione con alcune informazioni sulla nuova generazione di chip.
I processori a 32 nanometri saranno basati su una tecnologia High-K per il gate che ridurrà la dispersione di corrente pur a fronte di una estrema miniaturizzazione dei circuiti. Intel usa la stessa tecnologia in Penryn, impiegando Afnio per il gate metallico ad alta costante dielettrica.
Rispetto ad un processore da 45 nanometri (i più affinati oggi in circolazione) ci sarà una riduzione del consumo del 50% e un aumento delle prestazioni del 35%. IBM non sta lavorando da sola ai chip a 45 nanometri; pressto lo stabilmente di Fishkill (da cui uscirono i G5 usati da Apple) operano, a vari livelli, anche Samsung, Charted Semiconductor, Freescale, Infineon Technologies, STMicroelectronics and Toshiba.
L’obbiettivo dell’alleanza è creare processori per i più disparati ambiti, da quello per i supercomputer ai chip per PDA e cellulari.
Intel passerà anch’essa ai 32 nanometri verso la fine del 2009. Il primo processore ad essere prodotto con questo livello di miniaturizzazione sarà Westmere, una evoluzione di Nehalem che dovrebbe invece arrivare (con circuiteria a 45 nanometri, la stessa di Penryn) entro fine 2008.