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La Polizia di San Francisco: «Quattro agenti sulle piste dell’iPhone perduto»

Quattro poliziotti e un numero imprecisato di dipendenti di Apple. Questa la “task force” messa sulle piste dell’iPhone perduto in un ristobar messicano a San Francisco. La versione definitiva, che leva di torno, se non altro, il dubbio su una vicenda del tutto inventata, su come sono andate le cose a margine del nuovo episodio di uno smarrimento di un prototipo del telefono Apple, arriva dal San Francisco Police Department, in un comunicato diffuso nel corso delle ore passate.

L’SFPD, come abbiamo riferito nel corso di precedenti edizioni di Macitynet, era apparsa abbastanza confusa su quanto fosse realmente accaduto. Prima ha negato che ci sia stata una qualunque operazione di pubblica sicurezza per recuperare un telefono smarrito, poi ha ammesso che qualche cosa potrebbe essere accaduto ma di non avere mandato alcun poliziotto sulle tracce del dispositivo, poi un ufficiale ha confermato che qualche agente aveva partecipato all’operazione ma senza essere in grado di dire che cosa esattamente fosse avvenuto a casa di Sergio Calderon, un giovane presso il cui domicilio (almeno secondo Apple) doveva trovarsi il cellulare.

Ora «dopo avere parlato con rappresentanti Apple – si legge nel comunicato riportato sul sito ufficiale della SFPD – abbiamo saputo quello che ci serve per ricostruire la vicenda. Apple ha chiamato direttamente la stazione di polizia di Mission (la centrale che si occupa della zona dove si trovava Cava22, il ristorante dove è stato perso il telefono NDR) cercando di avere assistenza per trovare un oggetto perduto. Apple aveva individuato quello che cercava nell’isolato 500 di Anderson Street. Visto che l’indirizzo era nel distretto di Polizia di Ingleside, i dipendenti Apple si sono rivolti agli agenti che erano sul posto. Quattro poliziotti hanno accompagnato i dipendenti Apple nella casa di Anderson Street, due dipendenti Apple si sono incontrati con la persona che abitava in quella casa e sono entrati per cercare l’oggetto perduto. I dipendenti Apple non hanno trovato quello che cercavano e hanno lasciato la casa. I dipendenti Apple non hanno voluto fare un esposto ufficiale per lo smarrimento dell’oggetto che cercavano».

Il comunicato della polizia dovrebbe dissipare le nuvole che si sono addensate sia sull’operato della Polizia che di quello dei dipendenti della Mela. In pratica gli uomini di Cupertino, si intende dal comunicato, hanno operato secondo i termini previsti chiamando la polizia e la polizia a sua volta ha operato come doveva, recandosi a controllare che le cose si svolgessero correttamente. Calderon ha fatto entrare volontariamente i dipendenti di Apple e ha permesso loro di verificare che il cellulare non fosse in suo possesso. Caso chiuso quindi? Per la polizia probabilmente sì, secondo diversi siti e diversi attivisti della privacy e dei diritti civili la risposta è no. In particolare nel mirino c’è una società della Silicon Valley che ottiene pronta se non prontissima risposta da parte della Polizia per rivendicare lo smarrimento di qualche cosa che poi non denuncia come tale, qualche cosa che ai più corrisponde ad un’eccessiva accondiscendenza verso chi doveva prima, se non altro, presentare prove certe che quella casa cui si voleva bussare c’era qualche cosa di sospetto.

Probabilmente il caso non è chiuso neppure per Apple che, come segnalano alcuni siti americani, sta cercando manager responsabili «della protezione delle proprietà intellettuali e con l’incarico di gestire i rischi connessi a prodotti non rilasciati e le relative proprietà intellettuali». Questo nuovo dirigente probabilmente non avrà il compito di andare a bussare alle porte di chi avrà avuto la ventura di imbattersi in un telefono perduto al termine di una libagione più abbondante del dovuto. Più probabilmente Apple auspica invece che trovi il sistema per impedire prima di tutto le costanti fughe di notizie dalle fabbriche cinesi e poi come far sì che ogni alzata di gomito non dissemini la Silicon Valley di prototipi con il logo della Mela.

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