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Apple, quei due spot che sono anche filosofia

Una sorta di declaratoria dell’inprint aziendale, una vera e propria “costituzione” della filosofia di prodotto e di servizio, l’esposizione del DNA su cui è costruito tutto, dall’indirizzo della ricerca e dello sviluppo, fino alla cornice che chiude il rapporto con i clienti. Quel di cui parliamo sono i due spot Apple presentati durante la WWDC che staccano completamente con tutto quanto abbiamo visto in passato in questo ambito.

Se in precedenza avevamo una estrema focalizzazione sul “dispositivo”, descritto con minuziosità in quel che può fare (magari usando applicazioni di terze parti), con la presenza di persone solo se queste erano funzionali ad esso, e se prima c’erano colore e oggetti, ora siamo di fronte a due filmati in cui uno abbiamo persone in primo piano e prodotti sullo sfondo e nel secondo solo forme geometriche, e parole su bianco e nero.

La mutazione genetica del messaggio è del tutto evidente, dettata dalla necessità di distinguersi dalla concorrenza ma anche per sottolineare il volto umano della tecnologia Apple e le aspirazioni “alte”. Con i due spot, Apple vuole dimostrare il suo volto umano, il sentire della tecnologia, il battito che parte dal cuore e arriva alla ricerca, allo sforzo di essere parte e forgiatrice di un mondo fatto di individui ciascuno dei quali ha un suo spirito, anelando alla perfezione prima che al profitto. Una smentita del clima che vede Cupertino ormai semplicemente come un’altra grande, la più grande in realtà, delle aziende di elettronica di consumo, un po’ sclerotica nel suo modo di procedere, portatrice di una finta innovazione collocata su un ormai prevedibile percorso circolare e autoreferenziale che prescinde dal “per chi” e “per cosa”per privilegiare il molto poco spirituale bilancio.

Se qualcuno vedesse in questi due spot l’altra faccia della medaglia per tono, ma non per lo spirito, di quel prosaico “We can’t innovate my ass”, scandito da Phil Schiller ieri, presentando i nuovi Mac Pro, forse non sbaglierebbe. Il messaggio è, di fatto, lo stesso.

https://www.youtube.com/watch?v=VpZmIiIXuZ0

https://www.youtube.com/watch?v=Zr1s_B0zqX0

 

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