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Musica d’attesa del supporto AppleCare penosa, Cook la fa cambiare

La musica di cortesia che era possibile ascoltare chiamando il supporto tecnico telefonico AppleCare è stata fatta cambiare da Tim Cook, avvisato da un utente sorpreso dalla scarsa qualità dei brani scelti per intrattenere i clienti in attesa. D’altra parte il lavoro di un CEO è tenere conto anche di piccoli dettagli come questo. Su Reddit l’utente in questione racconta che la musica in precedenza trasmessa era di bassissima qualità, una “tortura” per chi, come lui, era dovuto rimanere in attesa oltre venti minuti.

In effetti, come ben sa chiunque abbia in passato avuto la ventura di restare in attesa con un addetto Apple non soltanto con Apple Care, ma anche con tutti i servizi della Mela (incluso il negozio), non solo la scelta dei brani “royalty free” era discutibile, ma il livello di fedeltà era largamente inferiore a quella che si poteva ricavare 30 anni fa da un qualunque auricolare, collegato a una radio a transistor sintonizzata in AM. In aggiunta a questo, probabilmente per un processo di digitalizzazione, i brani avevano dei salti con pause di rumore bianco, come se si stesse cercando un nuovo canale e in definitiva la qualità dell’ascolto (obbligato) era davvero penosa e irritante.

Dopo aver mandato una mail a Cook, l’utente afferma che il giorno dopo ha ricevuto una chiamata da una segretaria di Cupertino: l’amministratore delegato di Apple aveva provato lui stesso a fare la telefonata all’AppleCare convenendo che era necessario cambiare, che l’avrebbe fatto e promettendo che la musica sarebbe stata piacevole da sentire con telefoni e connessioni di tutti i tipi.

Cook continua, dunque, la linea di Steve Jobs, il quale spesso rispondeva personalmente alle mail dei suoi utenti (anche chi scrive ha avuto varie volte modo di scambiare messaggi con il defunto co-fondatore di Apple), a volte anche solo con semplici risposte tipo: “Si” o “No”. A Jobs molti scrivevano per avere aiuto o ricevere informazioni sui piani Apple; qualcuno, a volte, per esprimere il proprio dissenso sulle posizioni dell’azienda. Con il passare degli anni le email di Jobs erano diventate un momento atteso dai fan e dagli esperti di settore e una parte fondamentale dell’aura di leggenda che lo avvolgeva. Un libro (“Lettere a Steve Jobs. Dentro l’email del fondatore di Apple“) ne raccoglie molte e rappresentano una prospettiva insolita per comprendere non solo il fenomeno mediatico, ma anche l’uomo, soprattutto negli ultimi tempi prima della morte.

TimCookcuff

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