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Authentec, Apple di fretta per l’acquisto per mettere le mani su un rivoluzionario sensore

Apple aveva fretta, molta fretta, di acquistre AurthenTec, la società specializzata in tecnologie di lettura di impronte digitali per la quale ha recentemente fatto un’offerta pubblica che attende l’approvazione del consiglio di amministrazione. A dimostrare l’interesse e il senso di urgenza vissuto a Cupertino durante le trattative con l’azienda americana, ci sono i documenti presentati alla SEC, la società di controllo della borsa americana che deve autorizzare l’incorporazione degli assetti e delle proprietà intellettuali di Authentec che essendo quotata al Nasdaq è sottoposta a regole molto rigide in fatto di trasparenza delle sue operazioni a carattere finanziario.

I contatti tra le due aziende, si legge nel faldone, sono iniziati solo nel febbraio del 2012, quando Apple ha manifestato il suo interesse per alcune tecnologie di Authentec offerte sul mercato dall’azienda della Florida. I possibili partner erano molti visto che da Nokia a LG, da Motorola e Lenovo, sono decine le aziende di tecnologia che incorporano componenti e tecnologie di Authentec, ma solo Apple (per ragioni di costi si legge) si è dimostrata realmente interessata. Il primo maggio, dopo alcuni scambi di informazioni, la prima vera accelerazione: Apple ha fatto un’offerta di acquisto dell’intera società. I vertici di Authentec, forse colti di sorpresa, hanno chiesto tempo e rilanciato. Da parte sua Cupertino, manifestando, appunto, impazienza ha subito precisato che non si sarebbe messa in un’asta e che non avrebbe pagato più di 8 dollari per azione (contro i 7 offerti inizialmente); a quel punto i vertici di Authentec hanno detto “sì”. Per accelerare ulteriormente il processo di  uso delle tecnologie di Authente in attesa che l’accordo fosse finalizzato passando per le varie procedure burocratiche,  Apple ed Authentec si sono anche accordate su una possibile “piano B”: da Cupertino a Melbourne, la città della florida dove ha sede Authentec sarebbero transitati 20 milioni di dollari a titolo di acquisto di “sensori 2D per l’uso nei dispositivi Apple” e altri 7,5 milioni di dollari per non precisati servizi di ingegnerizzazione di altri prodotti, questo nel caso l’incorporazione non andasse a buon fine.

Ma che cosa Apple voleva così disperatamente e urgentemente? Non di sicuro dei semplici lettori di impronte digitali che si trovano facilmente sul mercato; molto più probabile, dice ragionevolmente AppleInsider, che la Mela sia interessata allo Smart Sensor, uno scanner biometrico denominato AES850, che è molto di più che una componente di quelle che si trovano in PC e telefoni, basate su una lettura ottica oppure termica del polpastrello. Smart Sensor, annunciato a maggio proprio quando Apple si è messa, non a caso, freneticamente a caccia di un sistema per acquistare Authentec, usa frequenze radio e un lettore capacitivo per disegnare accuratamente il tracciato delle impronte. In più la componente è in grado di riconoscere esattamente le peculiarità di un dito e anche di capire se quello che viene appoggiato su di essa è la parte anatomica di una persona vivente o il frutto di una amputazione o parte di una persona deceduta. In pratica percepisce la presenza umana. In più è ultrareristente, testato per 10 milioni di passaggi, in grado di identificare più di un dito e di svolgere anche funzioni di controllo come navigazione sullo schermo, spostamento cursore, emulazione joystick, scorrimento veloce di mail, liste di contatti o siti Internet.

Detto questo si può facilmente immaginare che l’accesso al sistema determinato dalla lettura delle impronte digitali, sarebbe solo la più banale e meno interessante delle funzioni che un iPhone o un iPad potrebbero ottenere da uno Smart Sensor. Molto più interessante ed esclusiva potrebbe essere la possibilità, ad esempio, di richiamare funzioni diverse usando un dito diverso, autenticarsi a differenti siti in maniera automatica, attivare specifiche applicazioni protette, o modificare preferenze, ma le funzioni che un simile lettore di impronte potrebbe mettere in atto sono infinite e tra di esse segnaliamo, solo a titolo di esempio, l’accesso ad iTunes, l’attivazione e disattivazione di Find My Phone, il lancio di servizi iCloud o pagamenti elettronici di contenuti digitali.

Resta da capire come Apple potrebbe integrare Smart Sensor in iPhone o iPad senza compromettere la pulizia della linea del dispositivo, ma a anche a questo c’è una possibile risposta: le dimensioni del lettore sono tanto piccole da essere integrabile nel bottone home dei dispositivi iOs. Tutto ciò potrebbe significare che persino iPhone 5, di cui si è visto ormai una buona parte delle componenti essenziali, guscio incluso, potrebbero averlo integrato senza che nessuno possa sospettare nulla visto che il design non sarebbe stato modificato. Come dire: la “one more thing” in stile Jobs, ma con Cook protagonista, dell’evento del 12 settembre potrebbe proprio essere lo Smart Sensor, magari conesso con Passbook e un sistema sofisticato che rivoluzionerà la distribuzione di contenuti digitali.

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