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«Windows 10 raccoglie troppi dati utente» ultimatum della Francia a Microsoft

La Commissione francese dell’informatica e delle libertà (CNIL) ha ordinato a Microsoft di smettere di raccogliere eccessivi dati ed elementi che tracciano l’utente senza il consenso di quest’ultimo, spiegando che la multinazionale di Redmond ha tempo tre mesi per soddisfare i requisiti dell’art. 34 della Loi Informatique et Libertés, il cosiddetto “French Data Protection Act”.

La CNIL ha inoltre spiegato a Microsoft che deve “adottare provvedimenti soddisfacenti per garantire sicurezza e riservatezza dei dati concernenti gli utenti”. L’avvertimento arriva in seguito a numerosi reclami relativi a Windows 10 e varie indagini da parte delle autorità d’Oltralpe dalle quali sono emerse varie mancanze da parte di Microsoft. La multinazionale di Redmond è accusata non solo di raccogliere dati eccessivi sugli utenti ma anche elementi irrilevanti.

Windows 10
Oggetto del contendere è il meccanismo di telemetria dell’ultimo sistema operativo di Microsoft: per il funzionamento di molti servizi bisogna fornire diverse informazioni sulle attitudini di utilizzo del sistema. La comunicazione di alcuni dettagli è spesso accettata inconsapevolmente dagli utenti che non leggono i termini di utilizzo del sistema. I più esperti possono personalizzare le impostazioni in fase di installazione, disattivando funzioni superflue e personalizzando le impostazioni sulla privacy.

Microsoft ha più volte ammesso che he Windows 10 raccoglie dati sull’utente molto più di qualsiasi altro sistema precedente. La telemetria non è in realtà una novità assoluta: Microsoft ha sempre raccolto dati; dopo ogni schermata blu, vari dati sono inviati a Redmond, per capire cosa ha portato a tale condizione. Ciò che cambia in Windows 10 è la quantità di dati inviati, molto più elevata rispetto al passato. Ogni singolo elemento ricercato è identificato e inviato sul cloud per analisi. Installando il sistema con l’opzione “Express Settings” (impostazioni rapide), Windows 10 Home traccia e condivide i siti visitati, le ricerche effettuate, gli acquisti, dettagli del calendario utente, località dalla quale avviene il collegamento, dati sui contatti, i comandi vocali inviati all’assistente virtuale Cortana e altro ancora.

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A detta di Microsoft i dati personali sono raramente memorizzati sui suoi server e, quando avviene, è sempre possibile specificare la clausola di esclusione (opt-out). Esistono dei casi per i quali l’utente non può scegliere opzioni, ma questi secondo Redmond riguardano dati relativi alla “salute” del sistema e non informazioni personali o altri che riguardano la sfera privata dell’utente. Microsoft ha da qualche tempo adottato un atteggiamento meno “invasivo” nei confronti degli utenti aziendali, permettendo in Windows 10 Enterprise di disabilitare le funzioni di tracking telemetrico, benché raccomandi ad ogni modo di non farlo.

Non tutti i dati inviati possono essere disabilitati, ma alcune scelte possono essere specificate dalle Impostazioni sulla Privacy nel Pannello di controllo. Quando si aggiorna o si installa Windows 10, viene visualizzata la schermata “Fare più in fretta”. L’opzione “Impostazioni rapide” attiva alcune impostazioni di serie concernenti: personalizzazione, rilevamento della posizione, esplorazione di Internet e protezione, connettività e segnalazione degli errori. È possibile disattivarne alcune, scegliendo “Personalizza impostazioni”. Indipendentemente dalle impostazioni che scegli durante l’installazione, è possibile aggiornare le opzioni scelte in qualsiasi momento passando a Impostazioni > Privacy.

Windows 10 Impostazioni sulla privacy in Windows 10

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