Rembrandt Harmenszoon van Rij, meglio noto semplicemente come Rembrandt, è stato un pittore e incisore olandese, considerato uno dei più grandi pittori della storia dell’arte europea e il più importante di quella olandese. Oltre 400 anni dopo la sua morte, un gruppo di ricercatori ha scansionato centinaia dei suoi celebri ritratti e creato un sistema in grado di emulare il suo stile, il suo modo di arricchire il colore, i suoi colpi di pennello.
Il “Next Rembrandt project” è nato nell’ottobre del 2014 grazie all’istituto finanziario olandese ING e all’agenzia di advertising J. Walter Thompson di Amsterdam che hanno ideato un progetto il cui scopo era mostrare l’innovazione nell’arte olandese e tentare di capire se era possibile “insegnare” a un computer a dipingere come Rembrandt. Per rispondere alla domanda sono state interpellate varie persone e aziende. ING, Microsoft, l’Università tecnica di Delft, il museo Mauritshuis a l’Aia e il Museum Het Rembrandthuis hanno messo insieme un team di storici dell’arte, sviluppatori software, scienziati, ingegneri ed esperti in analisi dei dati. È stato sviluppato un software in grado di “comprendere” e generare immagini tenendo conto dello stile unico di Rembrandt.
Per capire il modo di lavorare dell’artista olandese, sono stati scansionati in 3D 346 suoi dipinti, analizzando vari dettagli e determinare caratteristiche comuni tra loro. Il tipico ritratto di Rembrandt rappresenta un uomo caucasico, con la barba, tra i 30 e 40 anni, indossa abiti scuri, ha un cappello, un colletto abbottonato ed ha lo sguardo orientato verso destra.
Il ritratto ottenuto con il software è composto da 148 milioni di pixel, basati a loro volta su 160.000 frammenti delle opere dell’artista. Da evidenziare che non si tratta di una “semplice” immagine ma di una stampa 3D con texture che ricordano le pennellate di Rembrandt. Il dipinto finale è strepitosamente somigliante a un tipico ritratto dell’artista olandese.
Il risultato ottenuto e i progressi della tecnologia in questo settore pongono alcune questioni: si tratta di un falso? A chi deve essere effettivamente attribuito il lavoro? Come riconoscere d’ora in poi veri capolavori rispetto a quelli creati con software simili a questo? Si può parlare ancora di originalità?
