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From Touch to Watch: verso un futuro di interfacce senza tocco o contatto?

Il rapporto con gli oggetti sullo schermo dei comuni computer e telefoni è stato sempre mediato da tasti, mouse, trackball o gesti trasmessi direttamente all’oggetto ma quella che si prefigura con l’arrivo di Google Glass ma ancora prima con gli strumenti di rilevamento per le console di giochi inaugurati da Kinect su XBox 360 è l’eliminazione dell’elemento di intermediazione attiva o elettronica  (il joystick, il wiimote controller, il sony move…) sostituito dalla rilevazione attraverso una telecamera che indiviuda i movimenti del nostro corpo e la nostra postura (kinect) o in maniera ancora più raffinata e diretta quella del nostro occhio (Google Glass).

E così attraverso telecamere sempre più precise, algoritmi sempre più raffinati si perde la necessità dell’elemento mediatore (fosse pure il dito sugli schermi touch) tra noi e il dispositivo elettronico e le operazioni di selezione e scorrimento e tutto viene ridotto alla acquisizione di movimenti e micromovimenti. 

Ma rispetto a questi elementi diretti di interazione ci sono altre evoluzioni già ampiamente sperimentate nei laboratori di ricerca che permetto l’uso di telecamere ad alta risoluzione facilmente installabili in tablet, smartphone e pure monitor e TV che sono in grado ancora più dello spazio limitato di Google Glass di acquisire, vista la distanza propizia, anche le espressioni facciali corrispondenti non solo ad un comando ma anche ad uno stato d’animo con sviluppi nel campo del software di gioco e persino come strumento di marketing.

Il Touch si trasforma in “Watch in quanto sguardo” non solo attraverso la visione virtuale dei Google Glasses e la sua rilevazione del movimento dell’occhio ma anche a quella che potrebbe essere una delle potenzialità del nuovo Samsung Galaxy S4 che si dice in grado di recepire comandi dalla telecamera frontale ma potrebbe trasformarsi in “Watch in quanto orologio” perchè queste potenzialità di interazione potrebbero trasferirsi anche su un dispositivo da polso che per la sua portabilità deve avere per forza dimensioni dello schermo ridotto. 

from touch to watchE l’elevazione all’ennesima potenza potrebbe essere un “iWatch ad interfaccia Watch” che potrebbe risolvere il problema dell’interattività difficile con piccole superfici di contatto tipica di un oggetto che si porta al polso  sfruttando, grazie ad una telecamera frontale, l’analisi del movimento del capo, degli occhi e della bocca di chi lo sta consultando o dall’attraversamento di un superficie proiettata da un picoproiettore. Un suggerimento in questo senso viene anche da un brevetto di Cupertino di cui vi parlammo qualche anno fa  e che è pure alla base del fantasmagorico progetto presentato in un video-concept con che vi abbiamo segnalato su queste pagine.

Infine il controllo vocale che è più invasivo in ambiente (tanti sono scocciati dal vicino di treno che continua a rivolgersi ad alta voce a Siri come ad un interlocutore reale o dagli specialisti di conversazioni nel vuoto che girano con la cuffietta bluetooth perennemente attaccata all’orecchio) ma ottimo per navigazioni solitarie e che potrà essere un supporto a questo tipo di interazione in quanto il patrimonio delle gesture non basterà a sostituire una tastiera o l’input di nomi e dati.

In mezzo a queste soluzioni che vedremo realizzate direttamente su dispositivi presto in commercio e quelle estreme prefigurate in in futuro più remoto ci sono gli studi di aziende che negli ultimi mesi hanno reso disponibili strumenti per portare l’interfaccia Watch attiva o passiva (controllo diretto con lo sguardo o analisi delle gesture di movimento) sui computer “tradizionali” che di colpo sembrano essere apparecchi antiquati con i loro mouse e trackpad: di questi “mediatori” di interfaccia vi abbiamo parlato su queste pagine: Tobii con la sua “Gaze interface” attiva che permette di effettuare azioni di Pan, Zoom, Navigazione e Selezione (mediata però dalla pressione di un tasto) e Leap Motion dell’ex di Apple Andy Miller che permette di analizzare le vostre gesture (interfaccia Watch passiva – sono le vostre dita ad essere osservate) nell’aria e trasformale in azioni, disegni e controllo del vostro computer Mac o Windows.

L’era del touch che è appena cominciata sta per lasciare il posto a quella del Watch e delle gesture senza contatto?
Che ne pensano i nostri lettori? 

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