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Google chiede a Microsoft la rimozione dell’€™app YouTube dal Marketplace

Google ha chiesto a Microsoft di togliere dal suo negozio l’applicazione che fornisce accesso a Youtube. Quella che si configura come una vera e propria ingiunzione, viene menzionata da The Verge giunto in possesso di alcuni documenti che circostanziano la vicenza

In base a quanto appreso, Google riterrebbe l’app, sviluppata direttamente dalla società di Redmond, una violazione delle regole stabilite visto che aggirerebbe le API (Application Programming Interface, un insieme di procedure disponibili agli sviluppatori), impedendo la visualizzazione di annunci pubblicitari e permettendo lo scaricamento dei filmati.  Per la grande G ovviamente la pubblicità è essenziale (l’advertising è alla base del modello di business che permette di mantenere in piedi il servizio) e YouTube e pubblicità sono un binomio indissolubile.

La ragione per cui Microsoft avrebbe attuato una simile mossa attuando una flagrante violazione delle norme stabilite, è misteriosa. Secondo The Verge potrebbe essere addirittura una provocazione: da tempo Google si rifiuta di concedere l’accesso ad API e metadati impedendo la creazione di app con funzionalità avanzate alla pari di quelle disponibili sui dispositivi della concorrenza. Questo avviene in un contesto dove da tempo la società di Redmond sta attaccando Google: a novembre dello scorso anno, ha lanciato una campagna pubblicitaria per denigrare Google e il sito Scroogled (un gioco di parole che nasce dalla fusione di “Google” e “Ebenezer Scrooge”, il malvagio personaggio del racconto Canto di Natale di Charles Dickens), prendendo di mira la società concorrente evidenziando alcune pratiche poco chiare.  Più recentemente ha distribuito alcuni filmati che sminuiscono la funzionalità delle applicazioni Google e in particolare di quelle che permettono di gestire i documenti Office.

Un portavoce di Microsoft ha precisato in effetti che la società «sarebbe felice di includere la pubblicità ma Google deve darci la possibilità di accedere alle API necessarie. Alla luce del recente appello di Larry Page di maggiore interoperabilità e meno negatività, cercheremo di risolvere la questione insieme, a tutela dei nostri comuni clienti».

 

  Google letter to Microsoft

 

 

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