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Metti una sera all’Apple Store a parlare di business

Tre appuntamenti per parlare di business negli Apple Store di tutto il mondo: Parigi. Londra, New York, San Francisco e, per l’Italia, Milano. È l’iniziativa intitolata “Change Means Business”, una serie di sessioni gratuite negli store di Apple per parlare di innovazione, cambiamento e opportunità, con delle personalità che vengono da tutto il mondo.

Gli incontri si stanno tenendo nei flagship store di tutto il pianeta: San Francisco New York, Londra, Parigi. Per l’Italia, Milano. Si tengono il giovedì: il primo è stato lo scorso 2 marzo, giovedì 9 si è tenuto il secondo e il terzo si terrà il 16 marzo.

Metti una sera all’Apple Store a parlare di business

Macity è andata a seguire l’incontro che si è tenuto con i rappresentanti della agenzia letteraria MalaTesta. Un incontro organizzato dal team Apple Business, Rivista Studio e con The Dots. Rivista Studio è la testata culturale nata nel 2011 che si occupa di trattare con il suo trimestrale (e con i canali digitali, ovviamente) temi inconsueti e culturalmente interessanti.

Di cosa si è parlato questa volta

Il tema del secondo appuntamento a cui Macity è andata a dare una sbirciatina è stata l’editoria. Anzi, come si diventa autori. Presenti il co-fondatore dell’agenzia Simone Marchi e la responsabile della vendita dei diritti all’estero, è stata l’occasione per capire come funziona il mercato dell’editoria dal punto di vista degli autori e anche il rapporto tra le agenzie e gli autori e gli editori.

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Un rapporto particolare, lo diciamo subito, perché non ci sono in realtà due agenzie simili. Un paragone possibile è quello con una agenzia immobiliare: si dà mandato all’agenzia MalaTesta, in questo caso, di rappresentare l’aspirante autore/autrice (o magari uno già consolidato) in esclusiva, e si lascia che sia il rapporto degli agenti con i compratori a trovare i modi e le strade. È un dialogo fatto di fiducia, conoscenza reciproca, incontri, costruzione di gusti e modi di lavorare, creazione di schede, che poi sono l’oggetto della comunicazione “dietro le quinte” perché servono a creare il rapporto tra agenzia ed editore e poi tra questo e la forza vendita, i distributori e le librerie.

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La vita degli agenti letterati è in generale molto particolare ma, come hanno sottolineato sul palco gli ospiti davanti a una trentina di presenti, è un lavoro affascinante soprattutto se fatto con una dimensione ragionevole. Gli autori da seguire sono relativamente pochi, una cinquantina, e si seguono con un mandato senza fine, un matrimonio (che ovviamente contempla anche la possibilità di divorziare più o meno consensualmente) per realizzare un investimento comune.

In Italia e all’estero: il mercato di elezione per gli scrittori italiani è quello francese e poi quello tedesco.

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Il senso di questi incontri

Perché questi incontri negli Apple Store? La strategia fa parte di una serie di attività che Apple ha battezzato “Today” e che raccontano cose che si fanno o si possono fare non solo con gli strumenti dell’azienda ma più in generale con il digitale e per il divertimento o l’attività lavorativa.

Sono molto popolari soprattutto incontri ABC come quelli sull’inizio dell’utilizzo dell’iPhone a quelli sulla privacy (come fare e regolare per bene le varie opzioni degli strumenti di Apple), alle opzioni in generale per la fotografia, ad esempio come fare i ritratti in posa o le tecniche di videomaking per aspiranti influencer. Apple organizza le giornate sfruttando lo spazio creato nel suo store di Milano (ma molti di questi incontri avvengono anche in altri store italiani) che ha un maxischermo in fondo con delle sedute per poter seguire l’attività, e soprattutto personale preparato sia sullo specifico tipo di attività che sugli apparecchi di Apple utilizzati per realizzarla.

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La medicina che fa bene alle persone e al Paese

È il tema più alto della comunità e della digitalizzazione. Che non è qualcosa che passa attraverso l’acquisto della tecnologia ma nel suo uso con un cambio di paradigma: vedere la tecnologia come strumento per pensare modi nuovi di fare cose anche nuove anziché come strumento per digitalizzare le vecchie abitudini e portarle avanti in maniera pedissequa.

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In questa Apple è maestra, nel senso che ha svolto un ruolo da precursore inventando nuove tecnologie e nuove strategie d’uso pensate per dare la possibilità di realizzare la propria creatività sia nel tempo libero che sul lavoro alle persone che abbiano voglia di misurarsi con questi modi e strumenti. Il lavoro sulle interfacce (intese per come funzionano, non soltanto per come sono fatte), il design e il minimalismo che serve a fare chiarezza togliendo di mezzo la complessità inutile sono i punti di partenza di una medicina che fa bene a tutti: ai singoli come al Paese.

Infatti, se la nostra pubblica amministrazione locale o nazionale avesse la freschezza, funzionalità e semplicità di queste piattaforme, vivremmo davvero nel futuro che la dotazione hardware di base consentirebbe ma che il design, le interfacce, l’integrazione e l’implementazione invece evidentemente no.

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