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Negli hotel USA sempre più robot per le pulizie giornaliere delle camere

Per le festività di quest’anno al Garden City Hotel di Long Island (New York), il vice direttore del reparto banchetti Merle Ayers loda l’esistenza di Whiz, un robot-aspirapolvere poco più alto di mezzo metro e pesante circa 30 kg al quale, a differenza di personale umano, non importa lavorare fino a tarda notte al termine di un qualunque evento. Whiz non ha bisogno di vacanze e non ha bisogno di giorni liberi. Ha solo bisogno di essere “accudito”, spiega Ayers. “Dobbiamo solo cambiare i sacchetti dell’aspirapolvere periodicamente e mantenere in carica la batteria”.

Per via di carenza di personale, i due robot aspirapolvere che l’hotel ha acquistato lo scorso anno a 30.000$ cadauno, si sono rivelati un aiuto prezioso, un supporto valido sia per il reparto ristorazione, sia per il servizio ai piani.

“La regolare pulizia dei piani con il robot consente di risparmiare turni”, riferisce Grady Colin, direttore generale del Garden City Hotel, spiegando che è come avere “una persona per tutta la giornata alla quale è possibile assegnare vari compiti, ottenendo tutto l’aiuto che si può avere.

Le persone stanno tornando a viaggiare dopo la pandemia ma a tutt’oggi non è facile trovare personale che lavora negli alberghi, con ovvii problemi per il settore ricettivo.

Secondo il Dipartimento del Lavoro statunitense ci sono 350.000 addetti in meno che lavorano negli hotel rispetto a febbraio 2020 (prima della pandemia). Non è solo questione di paghe: gli hotel hanno aumentato i salari orari medi del 25% dall’inizio del 2020, e ai dipendenti è offerta maggiore flessibilità degli orari di lavoro rispetto a prima ma evidentemente non basta e per questo molte strutture stanno pensando ad alternative.

Al Country Inn and Suites poco Baltimora, i titolari Deepak e Deepa Patel non hanno mollato il lavoro neanche per un giorno da marzo 2020; si occupano della reception, delle colazioni, controllare le camere e della lavanderia. Le figlie dei proprietari aiutano ogni giorno dopo scuola. Prima della pandemia, la coppia riferisce che aveva a disposizione da 25 a 30 persone nell’organico che si occupavano di vari compiti in questo hotel di fascia media con 81 stanze. ora sono solo 14 le persone assunte, molti dei quali non hanno mai lavorato prima in un hotel. Non sono riusciti a trovare nuovo personale neanche dopo avere incrementato le paghe, passando da 10$ l’ora a 16$ l’ora.

Per situazioni come queste i robot tuttofare negli hotel stanno prendendo sempre più piede e non solo per le pulizie: in Giappone in vare strutture si viene accolti da pseudo “intelligenze artificiali” in grado di registrare un passaporto, assegnare la camera, parlare varie lingue, interagire in vari modi con gli ospiti. Il futuro è iniziato anche tra i concierge.

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