È pareggio tra Parallels Desktop 9 e VMware Fusion. A mettere in scena un testa a testa tra i due virtualizzatori, concludendo che le prestazioni che si possono ottenere da essi sono sostanzialmente identiche, è Ars Technica.
Il faccia a faccia in particolare ha svelato che ciascuno dei due sistemi utili per far girare Windows ha dei punti di forza e dei punti di debolezza, così che in alcuni test vince il primo, in altri test vince il secondo. In ogni caso le differenze non sono mai molto evidenti e spesso potrebbero anche non essere percepibili dall’utente finale, per questo quel a cui si deve guardare per giudicare quale è meglio per le esigenze di ciascuno, sono funzionalità specifiche offerte dai due prodotti.
Parallels, ad esempio, offre il supporto al PowerNap di Apple, ai servizi iCloud e le integra il 3D nel supporto DirectX 10 (ideale per sfruttare alcuni giochi e applicazioni 3D). Fusion integra funzioni particolari come ad esempio la possibilità di annullare il funzionamento di una virtual machine dopo una data specifica (comodo per chi ha l’esigenza di avere una macchina con software e dati visualizzabili solo fino a una certa data) e strumenti che impediscono l’uso di determinati dispositivi USB.
L’autore del test non ha volutamente inserito Virtualbox, il virtualizzatore gratuito di Oracle, spiegando che a suo dire questo funziona bene con le distribuzioni Linux ma il supporto alle ultime versioni di Windows è inferiore a quello dei due prodotti commerciali. I test sono stati eseguiti su un MaccBook Pro 17” Sandy Bride e OS X 10.9 Mavericks e su un MacBook Air 13” del 2011 con Mountain Lion.
