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Google ospite fissa alla Casa Bianca da quando Obama è presidente

Manager della grande “G” hanno incontrato i funzionari della Casa Bianca e della FTC (Federal Trade Commission, grossomodo l’equivalente del nostro antitrust) almeno una volta la settimana da quando Obama è Presidente, il tutto mentre il governo stava investigando su possibili violazioni delle leggi antitrust da parte di Google. Il Wall Street Journal spiega che sia Larry Page (cofondatore di Google), sia Eric Schmidt (il presidente) sono stati ricevuti più volte dai vertici e che in quattro anni le visite dei dirigenti Google sono state 230. L’inchiesta che riguardava Google è stata nel frattempo chiusa e la società ha acconsentito a rivalutare e modificare le sue pratiche.

Dagli scambi di email resi noti dal quotidiano si evince come i rappresentanti di Google siano riusciti a entrare ai più alti livelli nella struttura che gestisce il potere a Washington. Nella lista dei lobbisti di Google, Johanna Shelton vanta più di 60 visite alla Casa Bianca; come termine di confronto, la rivale Comcast, anch’essa con buoni agganci a Washington, vanta “solo” 20 visite alla Casa Bianca da quando Obama è Presidente. Niki Christoff, portavoce di Google, ha dichiarato che non c’è nulla di anomalo e che la sua società ritiene “importante avere una voce forte nel dibattito e aiutare i politici a comprendere il nostro business, costruire grandi prodotti e contribuire a far crescere l’economia”. Anche l’amministrazione Obama e la Ftc sostengono che le visite non rappresentino un problema e che la decisione sulle possibili violazioni antitrust sia arrivata in modo indipendente e senza alcuna pressione. Jennifer Friedman, portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che quest’ultima è un’agenzia indipendente e che l’ufficio del presidente rispetti le sue decisioni. Il WSJ aveva la scorsa settimana evidenziato come sull’inchiesta di Google (ora chiusa) vi fossero state posizioni diverse tra le autorità; secondo alcuni il colosso aveva abusato del monopolio sui motori di ricerca a svantaggio dei concorrenti consigliando ai vertici dell’FTC di agire, similarmente a quanto fatto negli anni ’90 dal dipartimento di Giustizia contro Microsoft.

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