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Recensione TerraMaster F4-425 Plus, 7 slot per il NAS cui non manca niente

Pensato per il piccolo ufficio, ma utile anche per chi lavora in smart a casa, il nuovo TerraMaster F4-425 Plus offre prestazioni di alto livello: tanto spazio e potenza a profusione, difficile trovargli un limite reale nel suo target d’utilizzo.

Uguale, ma anche molto diverso

Quando abbiamo ricevuto il TerraMaster F4-425 Plus abbiamo subito cercato eventuali confronti con la linea di TerraMaster: dal nome si capisce infatti che questo NAS è un’evoluzione del modello TerraMaster F4-425, rispetto al quale però ha parentele solo nella forma. Per il resto, tecnicamente è molto diverso e di tutt’altra categoria come potenza.

Recensione TerraMaster F4-425 Plus
visione frontale del TerraMaster F4-425 Plus, con in evidenza le quattro slitte per dischi SATA

La parentela più stretta, perlomeno dal punto di vista della capacità, ce l’ha con il modello DAS TerraMaster D5 Hybrid 5-Bay (recensito qui). Anche se i due prodotti restano distanti tecnicamente e come ambito di utilizzo (il D5 non funziona in rete), la possibilità di usare sino a 3 unità SSD M.2 li rende entrambi molto elastici e interessanti.

Si guarda in alto sin dalla scatola

L’unpacking del TerraMaster F4-425 Plus sorprende sin da subito: si nota come la crescita del marchio si manifesti a ogni nuovo prodotto. La sensazione di progetto di eccellente livello l’avevamo già avuta con il TerraMaster D1 SSD Plus e qui si ripete grazie a una confezione ben realizzata, essenziale ma curata, con scatola in cartone nero che raccoglie tutti gli accessori.

Nel pacchetto troviamo l’alimentatore esterno, il cavo di ricarica, un cavo Ethernet e le viti necessarie per le unità SSD SATA da 2,5”, sempre meno rilevanti sul mercato, dato il calo dei prezzi dei modelli M.2.

Costruzione impeccabile

Diversamente dai cugini TerraMaster F4-425 e TerraMaster F4-424 Pro, il modello Plus si distingue per il bordo in metallo grigio satinato che dà una sensazione di solidità.

La parte frontale in plastica nera ospita i 4 slot per dischi SATA (meccanici o SSD) con il logo inciso nella parte bassa. I dischi meccanici si montano senza viti, grazie a un sistema a gancio sulle slitte, sempre più diffuso anche in ambito professionale.

Smontaggio TerraMaster F4-425 Plus
Smontaggio dell’unità per accedere alla RAM e ai tre slot M.2

Frontalmente, in alto, troviamo una porta USB-A 3.2 e il pulsante di accensione; più in basso le spie di funzionamento. Sul retro domina la ventola di raffreddamento con la porta di alimentazione. Nonostante le normative europee sui nuovi standard, nei server questo tipo di connettore resta preferibile per le potenze richieste.

Il retro include anche un connettore HDMI, due porte Ethernet 5GbE, due USB-A 3.2 e una USB-C 3.2 (tutte a 10 Gbps).

SSD Orico D10 NVMe
La SSD M.2 di Orico utilizzata per la prova

Svitate alcune viti si può estrarre il corpo del NAS dalla culla metallica e accedere alle unità RAM e ai tre slot NVMe M.2 (formato 2280, PCIe 3.0 x1), utilizzabili come cache o come archiviazione pura anche in RAID.

Preparazione

Abbiamo configurato il TerraMaster F4-425 con tre dischi da 12 TB WD Red Pro in RAID 0, una SSD SanDisk Plus come disco singolo e una SSD M.2 Orico come cache del volume RAID.

Unità di memoria TerraMaster F4-425 Plus
Le unità di memoria: tre dischi meccanici e una SSD SATA

Essendo il NAS un backup del nostro archivio locale, abbiamo scelto il RAID 0 per velocità. Ovviamente può funzionare anche solo con dischi SSD SATA, risultando più silenzioso e rapido, ma con capacità minore.

Il montaggio è veloce; l’unica parte più impegnativa è l’installazione degli M.2, dato che non hanno accesso diretto dall’esterno. Una volta avviato, abbiamo sfruttato la porta USB-C posteriore per il primo passaggio dati: utilissima per spostare grandi quantità di file senza intasare la rete Ethernet.

Interessante anche la possibilità di usare dischi interni senza formattarli: se un’unità era già collegata al Mac o al PC, può essere montata e usata subito, risparmiando tempo prezioso.

Installazione

L’installazione del sistema operativo TOS 6 è perlopiù automatica: basta inserire i dischi, collegarlo alla rete e seguire la procedura via browser. Per chi ha già esperienza con NAS o server, è tutto immediato; in caso contrario, è utile documentarsi sul RAID prima di iniziare.

Dettaglio frontale TerraMaster F4-425 Plus
Dettaglio del pulsante di accensione e della presa USB-A 3.2

L’interfaccia TOS 6 è minimalista e moderna, più semplice rispetto a molte concorrenti, con qualche traduzione migliorabile. Dall’App Store interno si possono installare servizi diffusi come Plex, Emby o Jellyfin, oltre a Docker Compose e Portainer per gestire applicazioni containerizzate.

Completa anche la sezione di rete: supporta SMB, NFS, SFTP/FTP, AFP, iSCSI e WebDAV, oltre ai servizi Time Machine per i Mac. C’è piena compatibilità con i principali cloud pubblici come Dropbox, OneDrive, Google Drive e Baidu Cloud, per centralizzare la sincronizzazione.

Recensione TerraMaster F4-425 Plus

Prova su strada

Durante la prova abbiamo utilizzato il NAS come server principale in casa, centralizzando tutte le funzioni. Oltre al backup di tre computer e alla libreria multimediale fruibile via Plex su Apple TV, il NAS ha gestito i documenti di lavoro e i cloud.

Retro TerraMaster F4-425 Plus
Retro con due porte Ethernet 5 GbE e connettore USB-C 3.2

La potenza del NAS è garantita da un processore Intel N150 Quad-Core a 3.6 GHz e da 16 GB di RAM DDR5 (espandibili a 32 GB). Con le due porte Ethernet 5GbE, è difficile saturarlo anche in ufficio, mantenendo sempre alte prestazioni.

Come da tradizione TerraMaster, spicca la solidità costruttiva e la silenziosità: in attività non di picco si percepisce appena la vibrazione dei dischi meccanici, eliminabile optando solo per SSD.

Le operazioni di transcodifica sono rapide, sia in locale che in remoto, grazie al cloud integrato TerraMaster in TOS, che trasforma il NAS in un cloud privato. Con Plex Premium, la visione remota è automatica.

Menzione d’onore per l’app TNAS Mobile, che unisce gestione (spegnimento, diagnostica, monitoraggio) e accesso ai documenti in un’interfaccia moderna e curata.

Conclusioni

Con un look sobrio ma moderno, il TerraMaster F4-425 Plus è un passo avanti rispetto ai modelli precedenti. L’hardware è potente, la RAM adeguata e la connettività di rete eccellente, difficile da saturare anche in piccoli uffici.

La possibilità di montare fino a 7 unità (4 SATA + 3 M.2) offre un’enorme flessibilità, e le porte USB-A e USB-C semplificano la gestione dei file. Potenza e silenziosità lo rendono un riferimento per i professionisti in smart working.

Plex su TerraMaster F4-425 Plus
Plex, qui da browser, è il companion perfetto per i contenuti multimediali

Il prezzo è competitivo e invitante, a cui vanno aggiunti dischi e unità M.2 di qualità per sfruttarne appieno le potenzialità.

Pro:

  • Ottima qualità costruttiva
  • Grande elasticità di configurazione
  • Porte USB e di rete molto veloci
  • Prezzo interessante considerate le capacità

Contro:

  • L’alimentatore poteva essere interno

Prezzo:

Il TerraMaster F4-425 Plus è disponibile sul

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