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Ora che anche Apple ha deciso di adottare schermi OLED su iPhone X, si prevede una crescente adozione da parte di altri produttori. Il problema, però, è legato ad una contro indicazione di tali schermi, il burn-in. L’alernativa sembrerebbe già pronta.
A riferire del crescente interesse verso l’OLED da parte di altri produttori è il DigiTimes, che ricorda come attualmente, e per tutta la prima metà del 2018, la fornitura rimarrà limitata, perché ancorata quasi esclusivamente a Samsung Display. Solo nella seconda parte del prossimo anno la situazione potrà mutare, con LG Display, Japan Display (JDI) e Sharp, vicini ad entrare nel segmento.
Rimane, però, il problema legato al burn-in, che sembra affliggere indistintamente tutti i pannelli OLED. Nel mese di ottobre scorso, ad esempio, sono emersi numerosi rapporti su potenziali problemi di ritenzione di immagine, anche sui Pixel XL 2 di Google, mentre noti sono i rapporti in tal senso legati alla famiglia di dispositivi Samsung. Solo risolvendo tale inconveniente la tecnologia potrà finalmente esplodere, con un’adozione ancor più capillare.
E mentre Apple afferma che iPhone X è stato progettato per essere il “best in class” nei display OLED, capace di ridurre gli effetti di burn-in, in un documento di supporto pubblicato sulle pagine ufficiali, la società afferma come nel tempo è possibile che iPhone manifesti problematiche simili:
Se utilizzati per un tempo prolungato, i display OLED potrebbero anche presentare lievi alterazioni visive. Anche questo comportamento è normale e può includere problemi di persistenza delle immagini: in questi casi, si vede un’ombra sul display anche quando viene mostrata una nuova immagine
Ad ogni modo, sembra che l’OLED sia candidata ad essere la tecnologia del futuro, con tutti e tre i presunti modelli di iPhone 8 in grado di accoglierla a bordo. E’ chiaro, allora, che l’industria dovrà necessariamente evolversi in tal senso, non potendo la produzione di tali schermi continuare ad essere una esclusiva Samsung. Nei mesi passati si è riferito dell’interesse di Apple di investire in LG per avviare nuove produzioni di schermi OLED, per scongiurare qualsivoglia pericolo di approvvigionamento in futuro. Già quest’anno colli di bottiglia si sono manifestati nella produzione di un solo iPhone OLED, con problematiche che potrebbero triplicarsi, al triplicarsi dell’offerta di iPhone OLED nel 2018.
La strada alternativa potrebbe essere rappresentata, almeno per Apple, da pannelli LCD avanzati di Japan Display, chiamati Full Active LCD, che si ritiene essere per certi aspetti superiori agli OLED, ad un costo peraltro inferiore. Chissà che Apple potrebbe tornare sui propri passi e adottarli nella prossima line up di smartphone iOS.
