Il problema principale per Apple nella corsa all’Intelligenza artificiale non sono le tecnologie e la ricerca, ma Meta. L’azienda che controlla Facebook, impegnata pure essa in una caccia disperata alla migliore piattaforma possibile, sta smantellando pezzo per pezzo il team che a Cupertino si occupa di AI.
Dopo le partenze molto pesanti dei mesi scorsi, parte per Menlo Park anche Ke Yang, dirigente appena nominato alla guida del gruppo AKI (Answers, Knowledge and Information).
La perdita di Yang, di cui parla Bloomberg, è molto dolorosa e collocata in un contesto cruciale. Il team AKI sta sviluppando una versione di Siri in grado di interrogare il web e generare risposte contestuali, avvicinando l’assistente di Cupertino ai modelli conversazionali di nuova generazione.
Ke Yang era considerato la figura più importante legata alla nuova Siri ed era stato promosso solo poche settimane fa, dopo aver coordinato la parte “search” del gruppo; la sua uscita arriva mentre Apple punta a un importante rinnovamento di Siri previsto per marzo, con nuove funzioni capaci di sfruttare i dati personali in locale per rispondere a richieste più articolate.
AKI e il cambio di strategia verso il chatbot
Il progetto AKI rappresenta una svolta rispetto alla prudenza mostrata in passato da Apple verso i chatbot generativi.
Come spiegato nelle passate settimane Cupertino ha deciso di rimettere al centro le capacità conversazionali per competere con ChatGPT, Perplexity e Google Gemini, integrando queste capacità in Siri.
Parallelamente allo sviluppo di AKI, Apple sta anche testando internamente un’app chiamata Veritas. Qui l’obiettivo è sperimentare interfacce e flussi conversazionali più evoluti e mettere a punto le tecnologie che potrebbero essere integrate nella versione pubblica dell’assistente nei prossimi mesi.
Una fuga di talenti che indebolisce la divisione AI
L’uscita di Ke Yang non è un episodio isolato. Negli ultimi mesi la divisione AI di Apple ha registrato una fuga costante di figure chiave. Il fondatore degli Apple Foundation Models, Ruoming Pang, è passato a Meta insieme a numerosi ricercatori di primo piano, tra cui anche Jian Zhang, il principale ricercatore di Cupertino nel campo della robotica, che ha lasciato l’azienda. Tutti sono stati catturati dalle promesse economiche e dagli investimenti massicci, oltre che probabilmente dalla cultura aziendale di Apple, che è in contrasto con quella di Meta.
Tutte queste dinamiche si intrecciano e complicano, come accennato, il raggiungimento della scadenza fissata per marzo, quando Apple dovrebbe presentare il nuovo Siri potenziato dall’AI.
Se Cupertino riuscirà a offrire un assistente capace di interrogare il web, sintetizzare informazioni e usare i dati personali in modo privato e sicuro, potrà rilanciare la propria strategia.
In caso contrario, il ricorso a partnership esterne e la necessità di ridefinire leadership e priorità strategiche potrebbero diventare inevitabili, e le mosse di Meta sicuramente sono un problema in più.












