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Sviluppatori concordi: ‘€œIl Gatekeeper è stato un’€™ottima idea’€.

A due mesi di distanza dal lancio di OS X 10.8 Mountain Lion, Ars Technica è andata a parlare con gli sviluppatori per verificare il loro punto di vista su Gatekeeper, la protezione integrata in OS X che consente all’utente di scegliere (in Preferenze di Sistema -> Sicurezza e privacy) fra tre livelli di sicurezza: scaricare e installare app di qualsiasi provenienza, consentire l’installazione solo di app provenienti dal Mac App Store o, infine, scegliere di scaricare e installare sia le app del Mac App Store, sia tutte quelle associate a un Developer ID.

Per default Mountain Lion mostra un avviso se scarichiamo e proviamo a installare un’applicazione di uno sviluppatore che non ha un Developer ID, un codice univoco assegnato da Apple agli sviluppatori con il quale possono “firmare” le applicazioni. 

Questo meccanismo ha creato problemi agli sviluppatori? No, a sentire quelli intervistati da Ars Technica, e molti di essi riconoscono che erano inizialmente intimoriti ma si sono dovuti presto ricredere, affermando che si tratta di una miglioria che effettivamente aumenta il livello di sicurezza del sistema operativo. “Penso che Gatekeeper sia un vantaggio enorme per gli utenti finali, un sistema adatto contro gli attacchi man in the middle (un tipo di attacco nel quale l’attaccante è in grado inserire componenti tra le parti senza che nessuna delle due sia in grado di sapere se il collegamento che li unisce reciprocamente sia stato effettivamente compromesso da una terza parte, ndr) e attacchi mascherati, tipico vettore per la diffusione dei malware” ha dichiarato Wil Shipley di Delicious Monster. 

Anche Craig Hockenberry di Iconfactory è d’accordo: “Sono certo che il Gatekeeper sia d’aiuto per gli utenti finali; ogni volta che clicco su un link per il download e verifico che lo sviluppatore non ha firmato la propria applicazione, ci penso due volte prima di installarla”. 

Al momento Gatekeeper non sembra aver creato problemi enormi agli sviluppatori: ”È un semplice cambiamento che apporta un sacco di benefici”, dice ancora Hockenberry, il quale conferma che molti altri suoi colleghi non hanno avuto problemi.  “È semplice da implementare, ha un basso impatto sul processo di sviluppo e sugli utenti finali ed è un buon modo per Apple di bloccare applicazioni pericolose” afferma Cabel Sasser di Panic.

Così come i clienti si fidano di Apple per l’hardware, si fidano di Apple per la garanzia sulla provenienza del software. “Senza il Gatekeeper un utente potrebbe scaricare una copia modificata di Delicious Library da un qualunque sito per il download di software e noi non potremmo impedire l’esecuzione di un software contenente software malevolo” dice Shipley; “Ora l’utente sa che se appare il messaggio di avviso, l’applicazione non ha il nostro placet e può decidere di non consentire l’esecuzione”. “È lo stesso tipo di credito alla base del successo delle applicazioni scaricabili dall’App Store con l’iPhone; molti attribuiscono la sicurezza e la popolarità dell’App Store al sandboxing ma questa è dovuta all’intrinseca necessità di utilizzo del Gatekeeer” (ogni app per iPhone deve essere firmata e approvata da Apple). 

Gli sviluppatori più piccoli lamentano la necessità di dover pagare 99$ l’anno per avere accesso agli account sviluppatori. Wesley Reynolds, ad esempio, non ha più sviluppato un widget per Dropbox, non avendo alcun ritorno economico da un’applicazione sviluppata solo come hobby. Altri sviluppatori, come ad esempio, Ben Gottlieb di Stand Alone, hanno paura che un giorno Apple arriverà a consentire la sola esecuzione di applicazioni scaricate dal Mac App Store.  “È sempre difficile prevedere i piani di Apple” dice Hockenberry, “ma guardando a quanto accaduto negli anni passati, il futuro del Mac appare più sicuro”.

A febbraio di quest’anno, Charlie Miller, noto e apprezzato esperto nel campo della sicurezza informatica, aveva anch’egli dichiarato di apprezzare l’idea del Gatekeeper, affermando che forse era davvero “l’unica soluzione a lungo termine nei confronti del malware”. E ancora: “Hanno compreso che l’approccio usato nei dispositivi iOS funziona e alla maggiorparte delle persone non crea problemi; stanno cercando di migliorare la sicurezza di OS X ed è un modo intelligente di farlo”.

[A cura di Mauro Notarianni]

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