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Universal Music non vuole che le IA accedano ai suoi brani

Universal Music Group (UMG) – etichetta discografica olandese-statunitense considerata tra le più importanti major dell’industria musicale insieme a Warner Music Group e Sony Music – ha chiesto ai servizi di musica in streaming quali Spotify e Apple Music di bloccare l’accesso ai brani alle aziende che si occupano di intelligenza artificiale, sfruttati per addestramento.

Lo riferisce Variety spiegando che l’obiettivo di Universal è evitare lo “scraping” di melodie e testi protetti da copyright.

Un portavoce di UMG ha riferito: “Abbiamo una responsabilità morale e commerciale nei confronti dei nostri artisti e dobbiamo lavorare per impedire l’utilizzo non autorizzato della loro musica, e bloccare le l’ingestione di contenuti da parte delle piattaforme che violano i diritti di artisti e altre creator. Ci aspettiamo che i nostri partner delle piattaforme vorranno impedire ai loro servizi di essere usati per modalità che danneggiano gli artisti.

L’intelligenza artificiale abbandona il cloud

Oltre a chiedere di impedire ai sistemi di intelligenza artificiale lo scraping dei brani, Universal chiede anche di rimuovere dai cataloghi dei servizi di streaming anche i brani prodotti con l’AI, evidenziando problematiche simili a quelle già indicate con lo scraping dei brani.

“Ci siamo resi conto che alcuni sistemi di intelligenza artificiale potrebbero essere stati addestrati su contenuti protetti da copyright senza richiesta di consensi o pagare il compenso ai titolari dei diritti che possiedono o producono il contenuto”, riferisce ancora Universal al Financial TImes spiegando che non esiterà “a prendere provvedimenti” per proteggere i suoi diritti e quelli degli artisti che rappresenta.

Su internet dilagano brani generati attraverso l’intelligenza artificiale, musiche e testi creati partendo da una serie di comandi inseriti dall’utente. Le IA sono in grado di simulare voci, testi e stili di vari artisti, con conseguenze immaginabili.

Una diversa fonte del Financial Times evidenzia i problemi di queste nuove generazioni di tecnologie: «Gran parte dell’AI generativa è addestrata sulla musica popolare. Potresti dire: “Componi una canzone che abbia i testi come Taylor Swift, con lo stile di Bruno Mars, ma con il tema più Harry Styles”. L’output che ottieni è dovuto al fatto che l’intelligenza artificiale è stata addestrata sulla proprietà intellettuale di quegli artisti».

Google ha nel frattempo creato MusicLM, una IA in grado di grado di generare musica di qualsiasi genere partendo da quanto descritto in un testo.

Tutte le notizie che parlano di Intelligenza Artificiale sono disponibili a partire da questa pagina di macitynet

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