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Apple contro Greenpeace: ”Il report sui data center è inaccurato”

Il report di Greenpeace contiene dati inesatti: i consumi del datacenter di Apple nella Carolina del Nord sono stati sovrastimati, mentre sono stati sottovalutati gli investimenti per l’attivazione di fonti di energia rinnovabili. E’ questa in sintesi la riposta di Cupertino a Greenpeace giunta a poche ore di distanza dalla pubblicazione del report Nuvola Digitale. Quanto è pulita? in cui l’organizzazione ambientalista esamina i consumi e l’approvvigionamento energetico dei centri di calcolo di 14 tra le più grandi aziende IT. Nel report Apple, Amazon e Microsoft risultano le peggiori per aver adottato in gran parte energie “sporche” come centrali a carbone e a energia nucleare.

“Il nostro data center in North Carolina consuma circa 20 megawatt a pieno regime e siamo sulla buona strada per fornire più del 60 per cento di questa potenza in loco da fonti rinnovabili, compresi una solar farm e un impianto a celle combustibili, ognuno dei quali sarà il più grande del loro genere nel Paese”  ha dichiarato Kristin Huguet portavoce Apple. “Crediamo che questo progetto leader nel settore farà di Maiden il data center più verde mai costruito, e sarà affiancato il prossimo anno dal nostro nuovo impianto in Oregon che funzionerà al 100 per cento con energia rinnovabile.”

Notiamo che nel report di Greenpeace i consumi del data center di Maiden vengono stimati in 100 megawatt, vale a dire un totale 5 volte superiore ai 20 megawatt dichiarati da Cupertino. L’inaccuratezza del report era già emersa poco dopo la pubblicazione da parte di Greenpeace, per lo meno per la parte di dati e informazioni relative ad Apple. L’impianto a energia solare in costruzione e quello a celle di energia vengono stimati per una produzione di 25 megawatt, ciò nonostante l’associazione ambientalista stima solo al 10% il contributo di queste fonti rinnovabili sul totale dei 100 megawatt di consumo stimati. Il report di Greenpeace è stato giudicato inaccurato anche da parte di Amazon che però non ha fornito ulteriori dichiarazioni né precisazioni sui dati.

Nel report Greenpeace dichiara esplicitamente che i consumi e i dati riguardanti il centro dati di Apple erano una stima calcolata sui pochi dati disponibili, vale a dire l’ammontare totale dell’investimento e i metri quadrati occupati e poco altro, visto che Apple non ha pubblicato o fornito informazioni più dettagliate.

La pubblicazione dei dati, anche se approssimati, rientra nella strategia di comunicazione di Greenpeace che in questo modo tenta di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione, allo stesso tempo costringendo Apple e i colossi IT nel fornire informazioni più complete e dettagliate.
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