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Apple chiede a Microsoft di cambiare gli spot “Laptop Hunters”

Apple avrebbe chiesto a Microsoft di fermare i suoi spot “Latptop Hunters”. A rivelare l’azione di Cupertino è (apparentemente) divertito Kevin Turner, Chief Operating Officer della società  delle Finestre, durante un keynote che si è tenuto ieri a New Orleans, di fronte ad una platea di partener Microsoft.

Turner ha fatto cenno alla vicenda mentre discuteva dell’efficienza degli spot che stanno girando in queste settimane negli Usa e di come stiano facendo egregiamente, secondo Microsoft, il loro lavoro mettendo in evidenza la “tassa” che Apple fa pagare ai suoi clienti sotto forma di prezzo più alto dei Mac. Secondo Turner Apple sarebbe stata tanto indispettita e contrariata dal danno all’immagine che ne sta ricevendo da avere mandato sulle piste degli spot un legale: «Due settimane fa ci ha telefonato un responsabile del dipartimento legale di Apple che ci dice: “dovete cessare quegli spot, abbiamo abbassato i nostri prezzi”. àˆ stata la più grande telefonata che ho ricevuto durante la mia vita professionale. Ho fatto salti mortali di gioia. Andremo avanti all’infinito con essi”.

La vicenda degli spot Microsoft è, come noto, molto controversa. Il loro lancio è avvenuto un paio di mesi fa, dopo il fallimento completo della campagna pubblicitaria con Seinfeld e Bill Gates, sostenendo che erano stati preparati usando le testimonianze di cittadini comuni ai quali la stessa Microsoft aveva dato la facoltà  di acquistare un computer assegnando loro un budget. Alla fine dello spot, dopo avere regolarmente scartato un Mac, i “cittadini comuni” (tra cui si sono distinti, in realtà , anche alcuni attori professionisti), acquistano regolarmente un PC sostenendo che i computer di Cupertino costano troppo. Altrettanto regolarmente i protagonisti della pubblicità  esaltano macchine depotenziate o di arcaica concezione che vengono, proprio perché non capolavori di innovazione, sono vedute a prezzi bassi; in altri casi si omette di dare sufficiente evidenza al fatto che i prezzi stracciati sono frutto di sconti dei rivenditori; ultimamente sono stati anche utilizzati come termine di paragone Mac presentati ad un listino non più valido e più elevato di quello effettivamente in vigore. àˆ probabile che sia questa la ragione per cui Apple ha spedito un legale sulle piste degli spot: Microsoft avrebbe distorto la realtà , usando un raffronto non più attuabile sul piano dei costi ed è altrettanto probabile, se le cose stessero così, che Microsoft sarebbe in obbligo, al di là  dell’euforia che avrebbe prodotto la chiamata dell’avvocato di Turner, a tenere in considerazione la cosa in future occasioni.

Diversi osservatori ritengono l’attacco di Microsoft come segno di un certo disagio di Redmond nei confronti dell’attacco commerciale della rivale. Gli spot “Get a Mac” (che sono, per esplicita ammissione di Microsoft la ragione della campagna pubblicitaria Laptop Hunter) hanno danneggiato l’immagine di Windows spingendo Redmond, per la prima volta da anni, a legittimare Apple come una vera concorrente, come dimostrano le costanti citazioni di Cupertino e dei suoi prodotti. La combinazione di questa iniziativa pubblicitaria di Apple unita al completo e dichiarato fallimento di Windows Vista sta, in pratica, costringendo Microsoft a correre ai ripari per frenare la rivale, considerata, come si apprende anche dai costanti riferimenti ad essa, un pericoloso avversario sul mercato, cosa che certamente non era fino ad un paio di anni fa.

Lo sforzo di contrastare Apple e l’inquietudine di Microsoft emerge anche dall’annuncio che con la catena di negozi che andrà  ad aprire, non si limiterà  ad imitare una strategia di Cupertino (che ne ha già  centinaia nel mondo), ma cercherà  di contrastarla molto più direttamente, cercando di avvicinarsi fisicamente e geograficamente ad essi. “Mostreremo le opportunità  della semplicità  di Windows – ha detto Turner nello stesso keynote – la sue possibilità  di scelta. Avremo alcuni negozi nella porta accanto a quelli di Apple prima dell’inverno”. Anche in questo caso si tratta di un evidente tentativo o, piuttosto, della evidente necessità  di fare qualche cosa per contrastare una delle armi principali usate dalla Mela per scalfire il predominio di Windows.

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