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Baby shaker: violenza (simulata) ai bambini, Apple rimuove una App

Fin dall’apertura di App Store Apple è stata soggetta a diverse critiche sollevate dai media e soprattutto dagli sviluppatori: nonostante le clausole di riservatezza sottoscritte aderendo all’Apple Developer Program, gli sviluppatori che hanno visto bocciare l’ammissione sul negozio online giudicandola immeritata o infondata, hanno fatto trapelare alcune informazioni sul software “censurato”. In alcuni casi Apple è tornata sui propri passi alla fine ammettendo su App Store il programma in questione. Questa altalena di bocciature, revisioni, ammissioni repentine e soprattutto un processo di valutazione che ancora oggi rimane avvolto nel mistero hanno scatenato l’attenzione dei media e la curiosità  di programmatori e utenti.

L’ultimo caso che proviene dagli Stati Uniti riguarda un semplice programma intitolato Baby Shaker ed è riportato tra gli altri anche dal sito Web del San Francisco Chronicle il quotidiano della città  e della Bay Area. Il programma è stato introdotto su App Store lunedì scorso e, dopo soli due giorni di permanenza nello store online, è stato rimosso nel corso della giornata di mercoledì, senza commenti o precisazioni da parte di Cupertino, come avviene abitualmente.

Gli utenti statunitensi che hanno acquistato Baby Shaker offrono una descrizione sommaria delle funzioni. Sullo schermo appaiono diversi bambini che strillano e piangono in modo convincente e realistico, tanto realistico che lo scopo del gioco è quello di resistere il più a lungo possibile ai pianti dei piccoli senza cedere alla tentazione di zittirli. Per farlo occorre scuotere più o meno vigorosamente, a seconda del grado di disperazione del giocatore, per riportare di nuovo il silenzio: una serie di segni X visualizzati al posto degli occhi dei bimbi lasciano intendere che i piccoli sono stati “chetati”

Alcune fondazioni e associazioni pediatriche statunitensi che combattono proprio questo tipo di comportamento, hanno notato che promuovere, seppure per scherzo e in maniera simulata, lo scuotimento dei neonati incentiva una pratica che è in grado di provocare lesioni fisiche molto gravi. Giudizi negativi sono apparsi anche su importanti testate Web dedicate alla tecnologia, infine anche sui blog, in numerosi post di utenti scandalizzati dall’ammissione su App Store da parte di Apple. Cupertino evidentemente non è sfuggito il clamore che stava montando intorno alla vicenda e ha deciso di fare sparire il programma è scomparso dal negozio online.

Difficilmente in questo caso verrà  criticata la decisione di rimuovere il software anche se, come è accaduto, le critiche si stanno concentrando, come comprensibile, sulla leggerezza che ha portato alla sua ammissione. Quel che è certo è che questo episodio contribuisce a gettare ulteriore incertezza sul processo di valutazione dei programmi, quali siano le caratteristiche che portano alla loro approvazione e quali al loro rifiuto e come siano presi in esame.

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