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Greenpeace contro Apple per la ”nuvola sporca”: manifestazioni e blocchi di treni

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Tutte le foto di Greenpeace contro Apple per la nuova battaglia sulla “pulizia della nuvola” sono ora raccolte in una sezione speciale del sito dell’associazione ambientalista. Si tratta di una lunga serie di immagini che mostra le azioni dimostrative svolte in numerosi paesi del mondo.

In qualche caso si tratta di iniziative che si sono svolte di fronte ad Apple Store veri e propri, come ad esempio a Londra, Sydney, New York, Hong Kong, Amburgo, Toronto. I questo caso i rappresentanti di Greenpeace hanno picchettato il negozio reggendo palloncini neri e palloni, sempre  neri, a forma di nuvola. I qualche caso reggevano cartelli che invitano Apple a “pulire la nuvola”. A San Francisco Greenpeace ha anche portato all’interno del negozio i palloncini neri, oltre ad avere appiccicato cartelli sulle vetrine del negozio.

In alcuni paesi dove non sono presenti Apple Store, le azioni dimostrative si sono svolte di fronte e anche dentro i punti di vendita di negozi autorizzati, come ad esempio a San Paolo in Brasile o a Budapest dove si sono visti personaggi con un costume da sole o è stata presetata una mela imbrattata di nero.

La dimostrazione più clamorosa si è però tenuta giovedì nei pressi della stazione ferroviaria di Marshall Steam in Nord Carolina, non distante dal centro dati di Maiden, attualmente il simbolo stesso delle operazioni “on the cloud” di Apple. Qui un gruppo di Greenpeace, supportato da rappresentanti di associazioni quali Keepers of the Mountains Foundation, Katuah Earth First! e Radical Action for Mountain People’s Survival, hanno collocato cartelli con la mela di Apple su treni merci che trasportavano carbone e sistemato uno striscione attraverso i binari con la scritta “Salvate le nostre montagne pulite la nuvola”. Poi quattro manifestanti si sono seduti sui binari bloccando il transito dei treni. La protesta, oltre che contro Apple, metteva nel mirino Duke Energy, la società che fornisce energia elettrica ad Apple, accusata di usare il data center come un pretesto per aumentare la produzione di energia elettrica mediante l’uso di combustibili ad alto potere inquinante come il carbone o, peggio, mediante l’energia nucleare.  La polizia ha impiegato 4 ore a ripristinare il transito dei treni; i manifestanti sono stati fermati ed identificati e saranno accusati di blocco di servizio pubblico.

greepeace clean our cloud

Le azioni di Greepeace ricordano quelle attuate anni fa sempre contro Apple. Allora Cupertino venne presa come esempio di azienda di successo nel campo dell’elettronica che non aveva particolare attenzione all’ambiente con i suoi prodotti, anche se probabilmente già allora Apple non era l’azienda meno “verde” sul mercato. L’iniziativa servì però ad alzare il volume sul problema dell’IT ecosostenibile e a spingere con Apple e con essa un grande numero di aziende in questa direzione. La campagna che ora mette al centro Cupertino e i suoi datacenter ha evidentemente la stessa finalità: usare la più visibile delle aziende in questo ambito, per suscitare l’interesse dell’opinione pubbblica, anche se Apple presso alcuni centri dati, come in North Carolina ha già oggi il più grande impianto solare privato e il più grande sistema di produzione di energia a celle di combustibile e altrove, come per il datacenter ancora in costruzione in Oregon, finirà per usare unicamente energie rinnovabili.

 

 

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