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In Inghilterra obbligatorio registrare i droni

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Il governo britannico ha annunciato in queste ore un piano per richiedere ai proprietari di droni di registrare i propri dispositivi.  La registrazione obbligatoria del velivolo sarà imposta nel caso di quadricotteri con peso superiore ai 250 grammi.

Parallelamente, nel Regno Unito, il governo sta anche progettando l’avvio di test di sensibilizzazione sulla sicurezza dei droni, per verificare che i proprietari dei droni abbiano effettiva conoscenza delle normative di sicurezza e privacy legate al mondo dei velivoli. Nessuna informazione su quando effettivamente le nuove direttive entreranno in vigore, né sui metodi concreti per la loro attuazione. Il governo afferma che i proprietari dei droni potranno essere in grado di registrare i propri droni attraverso procedure online o tramite app.

L’esecutivo inglese, insomma, sembra volerle tentare tutte per disciplinare, e mettere in sicurezza l’utilizzo dei droni; sul punto, il ministro dell’Aviazione inglese Lord Callanan ha dichiarato che la missione del governo è quella di proteggere il pubblico, ma anche di servirsi di tale tecnologia per coadiuvare le forze di polizia, o i vigili del fuoco, in operazioni di ricerca e salvataggio. Questo, però, non potrà sfociare in abusi: registrando i droni si avrà un maggiore controllo sui velivoli, responsabilizzando il pilota, che rischia in ogni occasione di essere facilmente individuato.

hissà che anche in Inghilterra l’emendamento incontri i problemi registrati in USA, dove tale richiesta è stata oggetto di appello in tribunale, su cui è atteso a tutt’oggi il giudizio del Congresso.

registrazione droni

Anche DJI, società leader nel settore dei droni, ha accolto con favore la possibilità di registrazione dei droni in UK. A tal proposito, Brendan Schulman, VP degli affari legali DJI, ha affermato che le nuove regole sembrano “raggiungere un equilibrio ragionevole tra la tutela della sicurezza pubblica e il conseguimento di vantaggi per le imprese britanniche e per il pubblico in generale” derivante dall’utilizzo dei droni.

E’ ben noto, del resto, il tentativo di DJI di rendere sempre più sicuri i voli sui propri droni: ad esempio ci sono no-fly zone caricate nei software dei velivoli, che scongiurano l’utilizzo in aree a rischio, quali ad esempio quelle adiacenti agli aeroporti. In questo senso DJI continua a sostenere che la risposta migliore ai rischi di collisione è la prevenzione.

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