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Apple: critiche in Cina per la sicurezza dei lavoratori nelle fabbriche

Ieri in Cina diversi gruppi di ambientalisti hanno criticato Apple per gli scarsi standard di salubrità e sicurezza esistenti in diverse fabbriche in cui vengono costruiti i prodotti della Mela. Il report intitolato “L’altra faccia della Mela” è stato compilato da 36 gruppi ambientalisti cinesi che denunciano l’impiego di materiali pericolosi e scarse policy di sicurezza per i lavoratori cinesi, in alcuni casi riportando episodi di avvelenamento o addirittura di casi di operai resi disabili.  

Oltre ad Apple il report cita tra i colpevoli altre 29 grandi società tra cui Nokia, Sony Ericsson e LG. Sempre nel report invece vengono rilasciati apprezzamenti per HP, Vodafone, Samsung, Toshiba, Sharp, Hitachi e Alcatel-Lucent per le iniziative intraprese per monitorare e migliorare le condizioni di lavoro presso i propri fornitori. “Apple – si legge nel report -“si preoccupa solamente dei prezzi e della qualità (dei loro prodotti) e non delle questioni di responsabilità ambientali e sociali. In qualche modo spingono i fornitori a scorciatoie per vincere gli appalti”. La risposta da Cupertino non si è fatta attendere: nel giro di poche ore Apple ha rilasciato due comunicati stampa per rispondere alle critiche delle associazioni ambientaliste cinesi.

A poche ore di distanza dalla diffusione del report un portavoce di Cupertino ha precisato l’impegno di Apple sulle questioni denunciate. “Apple ha un vigoroso programma di revisione per indagare i fornitori e le altre società della catena commerciale – ha dichiarato il portavoce di Apple, completando – “Verifichiamo ogni cosa…In realtà abbiamo varato un ampio programma di revisione fin dal 2006”. A poche ore di distanza dalle prime dichiarazioni Cupertino ha rilasciato un secondo comunicato: “Apple è impegnata a garantire i più elevati standard di responsabilità sociale in tutta la nostra filiera di rifornimento”. Nella seconda e più dettagliata risposta viene precisato che Apple richiede ai costruttori la firma di un codice di comportamento prima di formalizzare i contratti. Successivamente la conformità agli accordi viene poi monitorata da Cupertino con verifiche dirette nelle fabbriche e l’avvio di azioni per correggere eventuali violazioni. Cupertino ha anche presentato un rapporto in cui vengono illustrate tutte le azioni intraprese per migliorare le condizioni di lavoro e il trattamento degli operai in Cina, inclusa la cooperazione con la Fair Labor Association per l’educazione sui diritti e i doveri dei dipendenti dei fornitori orientali.

Nonostante le risposte Cupertino non ha dichiarato pubblicamente l’elenco dei nomi delle società rifornitrici. Gli autori del report di denuncia contro Apple sostengono che esiste un divario tra quello che la società si impegna a fare e quello che in realtà viene effettuato. Per questa ragione la richiesta inviata a Cupertino è quella di indicare con precisione i nomi dei fornitori e i dettagli delle iniziative adottate per migliorare la situazione all’interno delle fabbriche.

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