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Carmack: PPC perde il confronto con x86

La differenza di prestazioni tra i processori x86 e quelli PPC nel campo dei videogame non è un mito, ma una realtà . Ad esprimere questo parere che renderebbe ragione della scelta di Apple a favore dei processori di Santa Clara non è un opinionista qualunque, ma uno sviluppatore che ha ben presenti le esigenze di prestazioni delle applicazioni più moderne: John Carmack.

Il padre di Doom e di altri giochi che, storicamente, hanno sempre portato al massimo delle loro potenzialità  l’hardware, ha parlato del confronto tra le due piattaforme in un commento su Slashdot , commentando il parere di chi sosteneva che a fronte dell’abbandono di PPC da parte di Apple sarebbe stato facile vedere diversi sviluppatori abbandonare a loro volta lo sviluppo di programmi per Mac OS X. Carmack, pur non condividendo questa posizione, ha preso l’occasione per sottolineare come i dati di fatti dicano che al momento non esiste alcuna ragione di pensare che un processore PPC sia più veloce di un processore x86. La prova è negli sforzi che sono stati compiuti per far sì che Doom 3 per Mac si avvicinasse alle prestazioni della versione x86.

“Doom 3 ha codice AltiVec e sono stati modificati i drivers – dice Carmack – ma alla fine è che la combinazione di compiler, CPU, sistema operativo e sistema grafico, non è semplicemente mai stato al pari del corrispettivo x86. La differenza si prestazioni non è determinata da infidi programmatori che cercando di far apparire la vostra piattaforma meno valida e non è un falso mito. Certo, esiste sempre la possibilità  di far andare un’applicazione più veloce, ma attendersi che qualcuno impieghi più tempo per migliorare le prestazioni di un programma per Mac più di quanto non ce ne voglia per Windows, non è una posizione ragionevole. La versione per Xbox di Doom ha richiesto una grande quantità  di lavoro, ma è stata giustificata dal mercato”

Ricordiamo che Carmack, ai tempi del sistema operativo Classic, un fiero oppositore e un critico dell’OS di Apple, al momento del lancio di Mac OS X si è avvicinato molto alle scelte di Apple per merito dei suoi trascorsi di sostenitore di NeXT Step, il sistema operativo da cui deriva Mac OS X.

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